SHARK TANK, AFFARE CONCLUSO PER ITALIA 1

SHARK TANK, AFFARE CONCLUSO PER ITALIA 1

shark_tankdi Lara Gusatto, tadalafil TvZap) Il “talent” per aspiranti imprenditori chiude vincendo la scommessa: parlare di start up e venture capital in prima serata.

Era un esperimento coraggioso: mandare in prima serata un programma con aspiranti imprenditori che presentano la loro idea di business a potenziali investitori. I rischi? Da una parte la noia (parlare di business plan, start up, quote azionare, joint venture non è proprio un argomento entusiasmante per il grande pubblico), dall’altra cadere nello stereotipo del talent show con da una parte cinque giudici-investitori e dall’altra gli aspiranti imprenditori come se fossero i concorrenti di Italia’s Got Talent.

E invece si è creato un perfetto connubio tra idee interessanti, aspiranti imprenditori alcuni inconsapevolmente ironici e le personalità dei cinque “squali” ossia degli investitori che sono sempre rimasti nella parte, senza cercare di fare i piacioni per il pubblico televisivo, ma investendo solo ed esclusivamente se credevano nel progetto…anche perché qui non si trattava di mandare qualcuno in finale, ma di sborsare soldi veri, i loro. Per la precisione Luciano Bonetti, Fabio Cannavale, Gianpietro Vigorelli, Mariarita Costanza e Gianluca Dettori hanno investito oltre 4.300.000 euro in 20 nuove idee e start up.

Una scommessa vinta. Una piacevole sorpresa nel panorama televisivo. Peccato che sia andato in onda solo per tre puntate, puntate che comunque hanno registrato ottimi ascolti. La prima ha conquistato 1.382.000 spettatori (6,3% share); la seconda 1.127.000 (5,66%) e l’ultima 1.059.000 telespettatori (5.49%). Ottimo riscontro anche sui social: oltre 30.000 tweet per l’hashtag ufficiale #SharkTankIT che ogni settimana ha dominato la classifica degli argomenti più discussi della serata. Gettonatissimi i 5 squali che puntata dopo puntata hanno conquistato il pubblico con le loro personalità e le loro scelte, alcune volte inspiegabili per i comuni mortali. Ma anche gli aspiranti imprenditori spesso non sono stati da meno, suscitando interesse (i siti presentati di puntata in puntata crollavano puntualmente sotto il peso delle troppe connessioni nel momento in cui i loro fondatori li presentavano) e a volte ilarità.

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