Il “regalo” della giustizia a Ed Sheeran alla vigilia dell’uscita del suo album: non ha copiato Gaye

Il “regalo” della giustizia a Ed Sheeran alla vigilia dell’uscita del suo album: non ha copiato Gaye

La giuria di Manhattan ha riconosciuto che non c’è stata violazione del copyright nel caso di “Thinking Out Loud”, che secondo l’accusa il cantante inglese aveva rifatto da “Let Get It”, brano di Marvin Gaye del 1972. Domani, intanto, esce “Subtract”

Un grande, indimenticabile regalo, è quello che Ed Sheeran ha ricevuto oggi, alla vigilia dell’uscita del suo ultimo album: la popstar britannica infatti è stata scagionata dall’accusa di plagio per Thinking Out Loud, una sua hit che avrebbe copiato da un classico di Marvin Gaye del 1972. Per la giuria di New York, come riferisce la Cnn, Sheeran non ha infranto le leggi sul copyright.

L’uscita di Subtract, programmata per domani, arriva in uno dei momenti più difficili nella vita e nella carriera dell’artista 32enne. Dopo alcuni drammi personali e famigliari, Sheeran era stato denunciato da Ed Townsend, co-autore di Let Get It, il brano di Marvin Gaye dal quale – secondo l’accusa – il cantautore di Halifax avrebbe copiato alcune parti della ritmica e della base musicale.

Se dovessi perdere, lascerò la musica” aveva dichiarato con disperazione la superstar inglese, che ha aggiunto di aver “lavorato a Subtract per un decennio, cercando di scolpire l’album acustico perfetto, scrivendo e registrando centinaia di canzoni con una visione chiara di ciò che pensavo dovesse essere”.

Ma è quando ha raccontato e ripercorso la serie di disavventure che lo hanno colpito che Sheeran ha potuto mettere in luce la difficoltà del recente periodo in cui si è ritrovato: “All’inizio del 2022, una serie di eventi ha cambiato la mia vita, la mia salute mentale e, in definitiva, il modo in cui vedevo la musica e l’arte. Nel giro di un mese – spiega Sheeran – a mia moglie incinta è stato detto che aveva un tumore, senza cure fino a dopo il parto. Il mio migliore amico Jamal, un fratello per me, è morto improvvisamente e mi sono ritrovato in tribunale a difendere la mia integrità e la mia carriera di cantautore. Stavo attraversando una spirale di paura, depressione e ansia. Scrivere canzoni è la mia terapia. Mi aiuta a dare un senso ai miei sentimenti. Ho scritto senza pensare a quali sarebbero state le canzoni, ho solo scritto quello che è successo”.

Prodotto da Aaron Dessner, fondatore dei The National ma anche produttore di Taylor Swift (è stata lei a presentarlo a Ed Sheeran), Michael Stipe, Ben Howard. E così i quattordici brani di Subtract sono costruiti secondo un autentico minimalismo produttivo, con l’unico obiettivo di dare luce a canzoni confezionate con coerenza e intrise di un’elegante e diffusa malinconia. Nel frattempo, su Disney+ è già online la docuserie in quattro puntate in cui Sheeran, utilizzando anche suoi materiali e video, racconta la sua clamorosa ascesa: da ragazzo balbuziente e senza il phisique du role a super star mondiale.

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