SENSE8, CHE COSA ASPETTARSI DALLA SECONDA STAGIONE

SENSE8, CHE COSA ASPETTARSI DALLA SECONDA STAGIONE

La nuova stagione della serie delle sorelle Wachowski è ora disponibile su Netflix, con tutte le puntate. Ecco che cosa vedremo, secondo Max Riemelt

La seconda stagione di Sense8, la serie fantascientifica ideata dalle sorelle Wachowski, è appena tornata su Netflix con dieci episodi da vedere in binge watching. E ritornano anche gli otto protagonisti (i sensate) sparsi in giro per il mondo, collegati da un legame telepatico che consente loro di vivere in prima persona le esperienze di tutti gli altri. Abbiamo avuto l’occasione di parlare con Max Riemelt, l’attore che interpreta lo scassinatore berlinese Wolfgang Bogdanow, che ci ha svelato qualche dettaglio sulla nuova stagione (dopo averci raccontato la sua prospettiva sul sesso).
“Accadranno moltissime cose in Sense8“, ci ha anticipato Riemelt: “Il mio personaggio si è lasciato dietro un grande caos, avendo ucciso parte della sua famiglia e dovendo affrontare ora quelli che sono rimasti e il resto del crimine a Berlino. Deve anche far fronte ai suoi sentimenti nei confronti di Kala [un’altra appartenente al gruppo, che si trova in India, ndr] e imparare a usare le abilità che possiede in quanto sensate“. Si dovrà quindi mettere alla prova e tentare di sconfiggere le persone che intendono eliminare lui e i suoi simili. “Ci sarà ancora più sesso e più violenza. Cerchiamo sempre di alzare l’asticella”.
Dopo aver ricevuto la sceneggiatura della seconda stagione, Riemelt ha avuto la conferma che il viaggio non fosse finito: “È strano tornare nei panni di un personaggio: avevo sempre girato film in precedenza, dopo due mesi te ne dimenticavi. Lavorare di nuovo su Sense8 significa ritrovarne le emozioni e la personalità“, ci ha raccontato.
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“Poi è anche dura girare per tutti questi mesi assieme: devi fare attenzione, perché ognuno ha bisogno della propria attenzione e del proprio rispetto. È più o meno come una maratona, e a volte devi trattenerti per recuperare le energie o non interferire con le altre persone. Sette mesi di riprese sono veramente molti“.
Diversi fan sono infatti rimasti delusi per la lunga attesa tra la prima e la seconda stagione, separate da due anni e inframezzate da uno speciale natalizio. “La nuova stagione doveva essere scritta e preparata per bene. Poi siamo anche un cast molto numeroso, un enorme circo, e quindi ognuno di noi doveva essere libero allo stesso tempo“, rivela l’attore: “Penso sia un incubo di logistica per il team di produzione. E poi girare in così tanti paesi e città, ci vuole un sacco di produzione…“. Le riprese della seconda serie di Sense8, infatti, non solo hanno coinvolto gli otto protagonisti e il resto dei personaggi secondari, ma avvengono anche in città molto distanti tra loro, come Nairobi e San Paolo, Positano e Mumbai, passando per Seul, Città del Messico e Londra.
Oltre a questo, si deve considerare la dipartita dell’attore Aml Ameen e la sua sostituzione da parte di Toby Onwumere nel ruolo del nigeriano Capheus (per non meglio specificate divergenze creative), che potrebbero aver rallentato la produzione. “Nella vita si perde qualcosa e si guadagna qualcos’altro. Cercavamo un attore molto giovane e talentuoso, e abbiamo trovato Toby Onwumere“, ha commentato Riemelt: “Il suo arrivo è stato un’ispirazione, perché era appena uscito dalla scuola di recitazione, quindi era uno spirito fresco che permetteva di guardare al gruppo da una prospettiva nuova. Mi dispiace che con Aml le cose non siano andate bene ma ci sono state delle difficoltà“.
Da un punto di vista creativo, intanto, Lana Wachowski ha preso sempre più in mano la situazione, ha continuato l’attore: “Arrivava sempre con nuove idee, il che da una parte è impegnativo ma anche rinfrancante. Non sapevi mai cosa sarebbe successo: a volte andava a casa la sera dopo una giornata di riprese e tornava il giorno dopo con nuove battute e nuove idee“. Un metodo che coinvolge molto gli attori: “Anche se è impegnativo mi piace questo modo inaspettato di lavorare, è come se fosse una ricerca che tira fuori il meglio da te stesso“.
Almeno durante la visione, il risultato di questo processo e l’affiatamento del cast si percepisce. “Mi sento orgoglioso di esserne parte“, ha confessato l’attore: “A volte Sense8 rischia di un po’ troppo avanti rispetto ai tempi e può essere difficile da seguire, ma quando lo riguardi, stai attendo ai dialoghi o ai particolari, puoi sempre scoprire sempre qualcosa di nuovo. Lo show non perde mai d’interesse“. In fondo, ha concluso Riemelt, “per alcune persone si stratta solo di una forma d’intrattenimento, per altre invece può nascondere delle lezioni di vita. Alla fine ognuno ci trova il proprio messaggio, il proprio approccio, per scoprire ciò che interessa a ognuno“.

WIRED

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