Nelle sale il film con protagonista il personaggio creato da nel 1940 da C.C. Beck e Bill Parker, che negli anni Quaranta si chiamava Capitan Marvel, vendeva più di Superman e non c’entrava niente con il personaggio della Marvel
Chi è Capitan Marvel? Nel 2019 la risposta più immediata è: una supereroina bionda della Marvel il cui vero nome è Carol Danvers, a inizio marzo è uscito il film nel quale è interpretata da Brie Larson.Ma una decina di anni fa sarebbe stata: Phyla Vell, figlia dell’alieno Kree Mar-Vell, il Capitan Marvel originale. Negli anni Novanta: Genis Vell, figlio di Mar-Vell. Negli Ottanta: l’afroamericana Monica Rambeau. Nei Settanta: Mar-Vell, il vero Capitan Marvel. La prima risposta l’avrebbero saputa più persone, le altre sono di nicchia, da nerd accaniti.Queste, del resto sono soltanto le varie incarnazioni del personaggio della Marvel Comics di Capitan America, Iron Man e Spider-Man. Che ha una particolarità: se ormai quasi tutti i “supereroi con superproblemi” di Stan Lee sono morti e poi tornati in vita (la morte nell’Universo Marvel è un meccanismo narrativo come altri), l’alieno Mar-Vell è deceduto nella graphic novel del 1982 (la prima della Marvel) intitolata appunto “La morte di Capitan Marvel”, e non è stato più resuscitato. Nella graphic novel, una delle migliori della Marvel, scritta e disegnata da Jim Starlin, autore di un memorabile ciclo del personaggio negli anni Settanta (e anche creatore del cattivo Thanos, che a fine mese tornerà nel film “Avengers: Endgame), Capitan Marvel muore non in battaglia, ma, più prosaicamente, a causa di un tumore.Però c’è un altro Capitan Marvel dei comics, creato nel 1940 da C.C. Beck e Bill Parker protagonista del film “Shazam!” diretto da David F. Sandberg, adesso al cinema.Il ragazzino Billy Batson (Asher Angel) viene scelto come suo campione dal mago Shazam (Djimon Hounsou). Pronunciando la parola magica “Shazam!” diventa un supereroe (qui è interpretato da Zachary Levi) con le doti esemplificate dalle lettere della parola magica: S come la saggezza di Salomone, H come la forza di Ercole (Hercules in inglese), A come la resistenza di Atlante, Z come il potere di Zeus, A come il coraggio di Achille, M come la velocità di Mercurio.Negli anni Quaranta il personaggio vende più di Superman (oltre di un milione di copie), grazie alle sue storie simpatiche, davvero per ragazzini (Beck ha uno stile molto fumettoso, da cartone animato), e con un folto supporting cast (la cosiddetta Marvel Family).Ma la National Periodical Publications (la futura DC Comics) di Superman, che già aveva estromesso Jerry Siegel e Joe Shuster (i creatori dell’Uomo d’Acciaio) cita in giudizio la Fawcett Comics, la casa editrice di Capitan Marvel, dicendo che avrebbe plagiato il loro personaggio.Nel 1953 la National vince la causa e vent’anni dopo (quando ormai si chiama DC) acquisisce i diritti del personaggio. Ma non può utilizzare il nome di Capitan Marvel, nel frattempo la Marvel Comics ha registrato questo nome per il suo personaggio (all’epoca l’alieno Mar-Vell), visto che la la Fawcett Comics era di fatto fallita lasciando vacanti i suoi copyright, e deve così usare “Shazam!”.Quella di Capitan Marvel è una delle tante storie tristi del fumetto americano, dove per molti anni gli autori sono stati vilipesi: solo a metà degli anni Settanta Siegel e Shuster vincendo la loro causa con la DC ottengono che in tutti i media (fumetti, film, serie tv, cartoni animati) dove appare Superman ci sia scritto “creato da Jerry Siegel e Joe Shuster”.«I disegnatori dovevano lavorare per far arricchire gli editori. Erano loro che dovevano fare i soldi, non certo i disegnatori» ha commentato decenni dopo C.C. Beck.Quanto al film, è una simpatica commedia supereroistica: anche se interpretato dall’adulto Levy, il supereroe Shazam è pur sempre un ragazzino con superpoteri. Si rovescia il motto di Spider-Man («da un grande potere derivano grandi responsabilità»): «da un grande potere non deriva nessuna responsabilità».
Stefano Priarone, lastampa.it