Tregua, per favore, una tregua. Sarà che marzo è un mese pazzerello, ma forse si stanno superando i limiti. E ormai è aprile. Sia in Rai sia in Mediaset sarebbe il caso di calmare gli animi troppo focosi dei protagonisti televisivi. E non si può invocare che «quello è il racconto della realtà» per giustificarsi, perché, come tutti sanno, in tv la verità la si incanala, la si sollecita, la si indirizza, la si esalta, la si fa esplodere.
Mettete insieme quanto accaduto nelle ultime settimane. Domenica scorsa nello studio di Barbara d’Urso su Canale 5 si è arrivati alla rissa tra il giornalista Filippo Facci e l’avvocato-manager di Cicciolina, a tal punto che la conduttrice ha dovuto dare la pubblicità. Nei giorni precedenti si è visto un Morgan furioso inveire contro i suoi allievi ad Amici. Dall’altra parte, in Rai, si è assistito a una lite, stavolta solo verbale, tra Giancarlo Magalli e Adriana Volpe con tanto di insulto su «come lei lavora da vent’anni» e conseguente querela da parte della presentatrice. Non si sono spente ancora le polemiche per la chiusura di Parliamone…Sabato a causa della famosa puntata sulle donne dell’Est. Infine, non passa sabato che si non si assista a battibecchi durante Ballando con le stelle, che dovrebbe essere lo show più elegante della tv e invece si è trasformato in un pollaio.
Certo, nessuno immagina che si spinga deliberatamente alla rissa, però quando si scelgono certi argomenti, quando si invitano certi personaggi, il rischio che la situazione degeneri è alto. È questo è certamente più grave per la tv pubblica, ma la tv privata non è esente dalla responsabilità. Le scuse servono, ma, come ovvio, non bastano.
Laura Rio, il Giornale