
Il 5 e 6 marzo 2025, alle ore 13:00, Tommaso Maestrelli, storico allenatore della Lazio, sarà il protagonista delle puntate speciali di “Radio Techete’ racconta…”, condotte da Elisabetta Malantrucco. Le due puntate ripercorreranno la vita e la carriera del grande allenatore, che ha portato la Lazio alla conquista del suo primo scudetto nella stagione 1973-1974, un’impresa che ha segnato la storia del club.
Ospiti e contenuti delle puntate
La prima puntata, in onda il 5 marzo, vedrà la partecipazione di Massimo Maestrelli, figlio di Tommaso, che condividerà aneddoti e ricordi del padre, insieme a Francesco Cordio, regista del film documentario “Maestro. Il calcio a colori di Tommaso Maestrelli“, disponibile su Raiplay, e a Riccardo Cucchi, giornalista e storica voce di “Tutto il Calcio Minuto per Minuto“. Inoltre, Giacomo Massimiliano Desiante, ricercatore dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo, parlerà del giovane Tommaso Maestrelli durante la Seconda Guerra mondiale, un capitolo cruciale della sua vita.
La seconda puntata, il 6 marzo, sarà arricchita dall’intervento di Guido De Angelis, giornalista e fondatore del magazine Lazialità, e da Gigi Martini, ex calciatore della Lazio di Maestrelli, che nel 1974 vinse il tanto atteso scudetto. Accanto a Massimo Maestrelli e Riccardo Cucchi, gli ospiti racconteranno i tratti salienti della carriera di Maestrelli, dalla sua carriera da calciatore alle esperienze da allenatore, tra cui il suo passaggio dal Bari alla Lazio, dove trasformò una squadra di Serie B in campione d’Italia.
La carriera di Tommaso Maestrelli
Tommaso Maestrelli, scomparso nel 1976, è ricordato non solo per la sua abilità di allenatore, ma anche per la sua straordinaria capacità di costruire squadre di grande carattere e determinazione. La sua carriera ha attraversato diverse tappe: dal Bari alla Lucchese, dalla Roma alla Reggina, dal Foggia alla Lazio, dove ha scritto una delle pagine più belle della storia calcistica del club. La puntata ripercorrerà la sua straordinaria ascesa, la sua resilienza durante la guerra, e le scelte che lo portarono a diventare un punto di riferimento per il calcio italiano.