ATTUALIZZANDO… ENRICO MENTANA, DI BOSCO E DI RIVIERA

ATTUALIZZANDO… ENRICO MENTANA, DI BOSCO E DI RIVIERA

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(di Cesare Lanza) Le cose sono andate così. In una delle straordinaria performances de La7, drugstore la cosiddetta “maratona”, sale per l’elezione del successore di Napolitano al Quirinale, sale Mentana chiese a Bersani: “Ma lei, come mai non è andato alla cerimonia per l’insediamento?” E Bersani, sorridente: “Mah! Problemi, ragioni di protocollo…”. Mentana:” Non è stato invitato? Ma se hanno invitato cani e porci… Ieri, a “Le invasioni barbariche” (una puntata molto buona), Mentana ha civettato con Daria Bignardi, in gran spolvero, e con i suoi due inviati principali, la Sardoni e Celata. Con lazzi e frizzi divertenti. Partiamo della battuta a Bersani. Tutti avrebbero potuto offendersi, sia l’ex segretario Pd, sia molti invitati al Quirinale, presunti “cani e porci”. Fatto sta che Mentana in video, più o meno come Montanelli quando scriveva, si taglierebbe un dito piuttosto che rinunciare ad una battuta. Si è parlato anche dei difetti dell’ex Mitraglietta. La Sardoni dice che, a volte, Enrico si lascia andare a scenate d’ira esagerate. Celata addirittura ha detto che a volte il suo direttore è sadico… Di se stesso, Mentana ha riconosciuto che un suo difetto è quello di ridere per primo delle sue battutacce. In generale, per lavorare con Mentana – è stato detto – è indispensabile non offendersi mai… Forse vi aspettate una mia opinione sull’ex ragazzo prodigio. Mi riservo, in futuro. E’ materia complessa, sia per le qualità professionali, sia per i percorsi politici, le vicende sentimentali, private, ecc. E poi lo conosco poco. Una mia impressione costante è che l’ex ragazzo prodigio dà l’impressione di sapere molto di più di quel che dice. Quanto alle battute, Mentana non è un comico, a volte esagera (un vizietto de La7, vedi Myrta Merlino), quindi non ha l’obbligo di non ridere – cosa vietata ai comici veri – di ciò che dice. Potrebbe limitarsi un po’, tutto qui, ma filosoficamente e civilmente sapete bene che sono contrario alle limitazioni. In conclusione: mi piacciono le espressioni popolari, anche “cani e porci”, quando rendono subito l’idea… Spero che Enrico non si dispiaccia per il “di bosco e di riviera” del titolo, che vuol dire una certa flessibilità rispetto agli interlocutori, che l’egregio giornalista si trovi di fronte.

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