Stamattina vi abbiamo riportato la notizia del passaggio di Enrico Ruggeri dalla SIAE alla Soundreef. Un passaggio comunque segnato dalla serenità e concluso con un ringraziamento – da parte del cantautore – per gli anni trascorsi in comune. Abbiamo ricevuto una nota della Siae, che ha commentato l’addio di Ruggeri. Si tratta di una dichiarazione del direttore generale Gaetano Blandini che condivide gli stessi toni sereni e tesi alla gratitudine del messaggio di Ruggeri.
Questo dice il direttore Blandini: “Siamo noi a ringraziare il Maestro Ruggeri che per tantissimi anni è stato nostro associato e che nel 2016 è stato tra i primi mille firmatari della Lettera SIAE in Difesa del Diritto d’Autore. Proprio perché abbiamo avuto occasione di conoscere la sensibilità di Enrico Ruggeri nelle battaglie a tutela del diritto d’autore, la sua scelta ci risulta francamente incomprensibile. La Società a cui ha deciso di affidarsi, sulla base della normativa vigente, opera illegittimamente nel nostro Paese in cui l’attività di intermediazione del diritto d’autore è consentita alle organizzazioni – come SIAE – senza scopo di lucro e gestite dai propri associati. SIAE era e resterà la casa degli autori e degli editori e le sue porte erano e resteranno aperte per Enrico Ruggeri e per tutti gli autori, che siano o meno di successo, già famosi o sconosciuti”.
La cosa più interessante di tutto questo è tuttavia un’altra, perché SIAE ci informa, con una dichiarazione del presidente Filippo Sugar, un’altro addio eccellente… quello di J-Ax: “Nel rispetto assoluto della libertà individuale di decidere, esprimiamo il nostro rammarico e il dispiacere per una scelta di difficile comprensione, anche alla luce dei rilevanti successi che, nell’interesse di tutti gli associati, SIAE ha raggiunto negli ultimi anni. La Società Italiana degli Autori ed Editori è e continuerà ad essere una Società no profit, governata dai propri associati, che non può, ma soprattutto non vuole, ingaggiare campagne acquisti. SIAE è in linea con la normativa vigente, nel rispetto della Direttiva Barnier, e quindi non fa alcuna discriminazione tra associati, trattando tutti nello stesso modo”.