Ora la sfida è tutta tra Rosalia Abate e Regina Mainetti: una spietata mafiosa in cerca di giustizia e pronta a tutto pure pur di riabbracciare suo figlio Leonardino e l’altra, mamma adottiva, donna dell’alta borghesia ma con un terribile segreto, anche lei coinvolta in loschi affari, perché legata alla malavita. Due donne, due madri e anche due sorelle.
Perché se sul set sono acerrime nemiche, nella vita reale le due attrici Giulia Michelini (Rosy) e Paola Michelini (Regina) sono sorelle. Piccolo retroscena che rende ancora più interessante “Rosy Abate – La serie”, spin-off di “Squadra Antimafia” che sta tenendo il pubblico col fiato sospeso, ottenendo un successo straordinario e confermandosi leader della domenica: anche ieri sera, la fiction prodotta da Taodue, ha battuto tutti, superando “Che Tempo che Fa” di Fabio Fazio e “Non è l’ Arena” di Massimo Giletti con oltre 4,4 milioni di spettatori e il 18 per cento di share.
Ascolti record, vittoria per Mediaset, e grande entusiasmo sui social dove tutti amano Rosy Abate, donna potente, determinata, crudele e senza scrupoli, pronta a fare i conti con un ingombrante e oscuro passato pur di tornare con suo figlio, quel bimbo che le avevano fatto credere fosse morto. Una combattente che non si arrende mai, e che Giulia Michelini interpreta in modo straordinario, calandosi pienamente nel personaggio.
Cresce così l’attesa per il gran finale, con l’ultima puntata in onda domenica 10 novembre: riuscirà Rosy a tornare dal suo amato Leonardino, magari con l’aiuto di Filippo De Silva? O se lo vedrà portare ancora una volta via? Se ci sarà il lieto fine, questo non si sa ancora. La sensazione, però, tra gli appassionati è che la storia si concluderà con un finale aperto. Una “non fine” per la fiction, di cui nonostante che non ci sia stata alcuna conferma ufficiale da Mediaset, sembra essere certa la seconda stagione. A rivelarlo nei giorni scorsi è stato lo stesso autore Pietro Valsecchi che in un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni ha fatto sapere che «la storia non si conclude qui: stiamo già scrivendo la prossima stagione».
Rosaria Corona, Il Secolo XIX