Kabir Bedi, il dramma del figlio a “Oggi è un altro giorno”: «Ho accettato la sua decisione»

Kabir Bedi, il dramma del figlio a “Oggi è un altro giorno”: «Ho accettato la sua decisione»

Kabir Bedi ospite di “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su RaiUno. Kabir Bedi è diventato celebre con il ruolo di “Sandokan”, partecipando poi a film e serie di successo come “Beautiful” e “Un medico in famiglia“, classificandosi anche secondo nella seconda edizione dell’Isola dei Famosi.

Kabir Bedi ospite a “Oggi è un altro giorno”

Kabir Bedi ospite di “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su RaiUno. Il successo per Kabir Bedi è arrivato con l’interpretazione di Sandokan: «E’ stata una grande avventura – ha raccontato –  Il regista Sergio Sollima è arrivato a Mumbai con un produttore per cercare il miglior attore in Asia per questo ruolo. Ho fatto un provino, sono arrivato a Roma a spese mie e poi mi hanno comunicato, un momento prima di tornare a casa, che mi era stato assegnato il ruolo del protagonista».

La vita di Kabir Bedi ha avuto alti e bassi: «E’ una storia di grandi successi e tragedie, come la perdita di mio figlio o quella di aver fatto pessimi investimenti in America ed essere finito in bancarotta. Ho superato i momenti difficili grazie all’insegnamento dei miei genitori, che hanno vissuto sempre con poco, poi la regione… Ma la cosa che mi ha dato più forza è stato il coraggio di quel ragazzo che lascia casa per andare in Italia e poi a Hollywood. Quel coraggio è ancora dentro di me, le crisi mi riportano la forza».

Kabir ha poi parlato della scomparsa del figlio Siddharth, che si è tolto la vita dopo aver lasciato un biglietto: «Ne ho scritto nel mio libro “Storie che vi devo raccontare. La mia avventura umana” ed è un capitolo che parla di un padre che cerca di evitare che suo figlio si suicidi, ma  anche di cosa succede a chi si occupa di persone affette da schizofrenia come lui. Era un genio, laureato. Quando ha preso quella decisione l’ho dovuta accettare, oggi i farmaci sono molto più efficaci ma la tempo ho fatto il possibile per salvarlo. Col senno di poi so che ho fatto del mio meglio, ho accettato la sua decisione per quanto sia stata dura per me».

Kabir Bedi ha parlato anche dei suoi genitori, che sono molto noti. Il papà è stato filoso attivista per l’indipendenza dell’India mentre la mamma un’importante monaca buddista: «I miei genitori erano straordinari, erano laureati a Oxford e andarono in India a lottare per l’indipendenza dal regime inglese. Mia madre fu scelta da Gandhi per manifestazioni pacifiche. Quando mia madre ha preso i voti io mi sono sentito ferito, perché ero molto legato a lei e non mi aveva avvisato. Poi mi ha scritto una lettera che mi ha fatto comprendere la sua scelta».

Danilo Barbagallo, leggo.it

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