Una star di Hollywood incontra un goffo libraio inglese. Il risultato? Si innamorano e si sposano. Accade a Londra, precisamente a Notting Hill, un luogo magico, dove tutto può succedere. Peccato che si tratti del soggetto, scritto da Richard Curtis, di una commedia romantica con protagonisti Hugh Grant e Julia Roberts. Uscito nelle sale nel 1999, per la regia di Roger Michell, si è trattato del più grande incasso della storia del cinema britannico (363 milioni di dollari di fronte a un budget di 42).
A vent’anni di distanza, “Notting Hill” è ancora un grande cult, che si è elevato a simbolo del romanticismo moderno, e Hugh Grant sembrerebbe disposto a girare un sequel. Ma quest’apertura nasconde un profondo cinismo, come ha raccontato durante la presentazione della serie per HBO, “The Undoing”: “Farei il seguito di Notting Hill. Ma solo per mostrare quel che è successo dopo il precedente film, per smascherare l’enorme bugia del lieto fine. Mi piacerebbe vedere me e Julia e l’orribile divorzio che ne è seguito, con avvocati molto costosi, bambini coinvolti in una contesa per l’affidamento, fiumi di lacrime. Psicologicamente segnato per sempre, mi piacerebbe fare questo film”.
Una dichiarazione sicuramente sconvolgente, ma si tratta quasi sicuramente di una provocazione, tipica del humor inglese del grande attore. Anche perché nessuno vorrebbe privarsi di un lieto fine, che ha segnato l’immaginario cinematografico romantico collettivo.
Giovanni Berruti, Lastampa.it