MORGAN DA COSTANZO: “COSÌ MIO PADRE SI È TOLTO LA VITA”

Morgan si confessa a l’Intervista di Maurizio Costanzo. Il musicista e cantautore ha raccontato il suo lato privato parlando anche di alcune esperienze drammatiche

morganIl musicista e cantautore ha raccontato il suo lato privato parlando anche di alcune esperienze drammatiche come il suicidio di suo padre: “Mio padre era molto elegante, non ha mai perso la sua classe. L’11 ottobre del 1988 ero andato a scuola, il giorno prima mia padre mi ha salutato dalla finestra, cosa che non avevo mai fatto. In realtà aveva dei debiti di cazzate… Lui mi salutò in vari attimi, la sera prima mi ha dato un barattolino di quelli che contenevano le pellicole fotografiche, ha preso una custodia e ci ha messo dentro 100 mila lire arrotolate, così non avrei mai potuto dire che non mi aveva restituito cosa gli avevo dato. Tu non pensi che tuo padre ti si può uccidere così. Io ho provato un grande punto di domanda, un’emozione molto forte. A quel punto ti scatta la filosofia. Mio padre è morto di suicidio, di suo volere, non di morte naturale. E ti chiedi il perché”. Poi parla della sua reazione a quel lutto: “Stava male, oggi si chiamerebbe depressione. Lui ha tenuto tutto dentro e questa è una cosa che deriva da un’educazione molto legata alla forma. Aveva 48 anni, più o meno la mia età. Credo che quando arriverò a quella soglia lì mi verrà un brivido. Il padre rappresenta tutto quello che per noi figli maschi rappresenta il punto di riferimento di come bisogna stare al mondo. Quando uno si toglie dal mondo lo fa perché vuole togliersi, in quanto si vede problema. E’ lì la pazzia, quella di farti del bene, e invece crei una tristezza. Bisogna prendere il positivo anche dalle cose peggiori, io mi sono sentito liberato. Certo, dispiace, ma in ultima istanza l’ha fatta grossa, mica gli diciamo grazie. Mica mi vorrà buttare nella stessa disgrazia, adesso io ho la mia di vita e nella mia vita io voglio che sia un insegnamento. Quando io facevo le cose dissonanti a lui piaceva. Il lato solare, entusiasta, vitale l’ho preso da mia mamma, il lato cupo, decadente e filosofico è quello di mio padre. Ha fatto il gesto di Seneca, ha fatto il filosofo”.

Luca Romano, il Giornale

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