Una serie molto apprezzata che restituisce un’immagine affascinante dell’Italia, a cavallo degli anni ’50 e ’60, non solo per l’estetica. Un’Italia forte, dinamica, competitiva economicamente, un’Italia di valori dove la femminilità non è banalizzata o svilita. Le donne si identificano in queste figure femminili; le giovani scoprono nuovi punti di riferimento. Vanessa Gravina, protagonista nel ruolo di Adelaide di Sant’Erasmo in ‘Il Paradiso delle Signore‘, in onda su Rai 1 e leader di ascolti, giunta alla sua millesima puntata, condivide i segreti del grande successo della serie in un’intervista con Adnkronos, durante l’evento a Palazzo Velli a Roma.
Attraverso le vicende di un grande magazzino si rilegge la storia dell’Italia. Dall’invasione dell’Ungheria, alla tragedia del Vajont, dall’assassinio di JFK al premio Oscar consegnato a Federico Fellini per ‘8 e ½‘. E poi volti amati e noti come Enza Sampò, Rosanna Vaudetti, Alberto Manzi, Gianni Rivera, Sandra Milo. L’attrice aggiunge: “I ruoli maschili assumono un ruolo di coprotagonismo importante, ma insisto, la forza è quella delle donne. Si avvicina il ’68. Si percepisce nell’aria, anche nel nostro ‘Paradiso‘. I telespettatori ci hanno premiato e tutto ciò ci rende orgogliosi, la piattaforma è esplosa, il nostro pubblico non è composto solo da casalinghe, ma anche da politici, senatori, spettatori trasversali che ci seguono in 80 paesi”.
Vanessa Gravina prosegue: “Un made in Italy di eccellenza con le nostre maestranze, riconosciuto a livello internazionale. Quaranta minuti di fiction quotidiana girata in presa diretta. Uno sforzo titanico, 50-60 pagine studiate a memoria ogni settimana. E si lavora dalle 8:30 del mattino fino alla sera alle 18″. Un personaggio aristocratico nel ‘Paradiso‘, in parte autobiografico, lei che ha lavorato con celebri fotografi come Richard Avedon e Fabrizio Ferri? “Sono nata e cresciuta nella periferia di Milano, ma mia nonna aveva un negozio di antiquariato in via del Babuino a Roma, in casa nostra mobili del ‘700 e ceramiche di Limoges. Nel mio DNA conservo i gesti e la nobiltà di mia madre, un certo glamour che era tanto amato da Franca Sozzani, editor di Vogue Italia. E Milano mi ha certamente aiutata. Città dal clima grigio, ostile, ma raffinata. Confesso di aver vissuto in un meraviglioso ossimoro”.
Vanessa Gravina ha lavorato con registi come Strehler, Cavani, Squarzina, e tornerà a teatro con ‘Testimone d’accusa‘ di Agatha Christie e il prossimo anno con ‘Nuts‘ (‘Pazza‘), film interpretato al cinema da Barbra Streisand. “Dalla televisione al palcoscenico una sfida interessante – continua Vanessa Gravina – Portiamo il pubblico della televisione a teatro, al cinema. Come me, con successo straordinario, anche Sergio Castellitto e Michele Riondino. I grandi registi mi hanno trasmesso i fondamenti del mio mestiere di attrice, della mia vocazione. Convivere con gli altri e poi rispetto, integrità, autocontrollo, un bagaglio di insegnamenti imprescindibili, un viatico insostituibile”.