“BoJack Horseman” colpisce ancora. Lo show acclamato dalla critica è ritornato per la quinta stagione, anche stavolta puntuale, intelligente e straziante come sempre. Ma quanto può insegnarci sulla vita un cartone su un cavallo? Be’, un mucchio di cose in realtà; questa stagione riserva tantissime verità difficili da accettare a cui forse non eravamo preparati. Le riflessioni che innesca sono più complicate, sfaccettate e sfocate e gli argomenti più cupi e sensibili. Partendo da questo presupposto, ecco sette lezioni di vita fondamentali che abbiamo imparato…
La dipendenza dalle droghe e dall’alcol è un percorso pieno di insidie.
Sul finale di stagione, BoJack finalmente va in riabilitazione, cosa che molti avevano previsto da tempo. Nel corso della stagione, i fantasmi del passato di BoJack tornano a cercarlo, fino a renderlo pressocché incapace di gestire la situazione – e inizia a venire fuori il fatto che droghe e alcol sono alla base di tanti suoi problemi, e del modo in cui fa i conti con le loro ripercussioni. Abbiamo visto BoJack rimettersi in sesto e peggiorare nel suo percorso con la dipendenza da sostanze, ma in questa stagione arriva a toccare il fondo, giusto prima di decidersi a chiedere aiuto. È un percorso accidentato, ma per molti versi simile a come la dipendenza si manifesta nella vita vera.
Come essere femministi davvero.
Il quarto episodio, “BoJack The Feminist“, prende in giro con intento satirico il fatto che le chiacchiere, se non seguite dall’azione, non ti rendono affatto un paladino femminista. Si specifica che a Hollywood, o piuttosto nella città immaginaria di BoJack, Hollywoo, le celebrità maschili vengono ricoperte di lodi soltanto perché si dichiarano sensibili al problema, per poi continuare a fare dichiarazioni che non dimostrano affatto questa sensibilità. “A quanto pare il problema del femminismo era il non essere praticato dagli uomini. Noi siamo molto meno petulanti”, dice BoJack con un’inspiegabile mancanza di autocoscienza. Un avvertimento piuttosto diretto a tutti i fautori del “HeForShe”.
La perdita è una parte dolorosa e inevitabile della vita.
Uno degli episodi più toccanti e dolorosi della nuova stagione è “Churro gratis“, dove vediamo BoJack partecipare ai funerali della madre e fare un discorso funebre di venti minuti che copre quasi tutto l’episodio. Una cosa che emerge da questo monologo è la confusione, l’ingiustizia e il distacco mai completo che spesso seguono alla morte di una persona cara. BoJack si esprime a tentoni su ciò che prova per la morte di sua madre, con cui aveva un rapporto tumultuoso e appare dubbioso non sapendo se, adesso che lei non c’è più, debba piacergli. Anche se lo show spesso si propone come un cartone divertente e bizzarro, a differenza di tante altre serie del genere le circostanze e i personaggi cambiano, e la trama s’infittisce col tempo. A un certo punto dell’episodio, BoJack si rende conto che quasi tutto i suoi amici sono oramai morti, e prende atto che, ora che entrambi i genitori non ci sono più, probabilmente il prossimo sarà lui. Noi capiamo che BoJack potrebbe non venire mai a capo del rapporto con sua madre – il loro ultimo scambio è stato poco chiaro e anche lui si rende conto che non gli è servito a mettere un punto. L’episodio è già il quarto più visto di tutti i tempi per la classifica di IMDB.
Famiglie e relazioni non devono per forza essere convenzionali.
Nella serie vediamo Princess Carolyn che decide di dottare da madre single, mentre Diane e Mr. Peanutbutter divorziano, e cercano di capire come restare amici. Come abbiamo visto nelle serie precedenti, sono già emerse tematiche importanti legati alla famiglia e alle relazioni ma questa stagione riesce a dare il meglio perché scandaglia tali argomenti in maniera diretta.
Impariamo qualcosa in più sulla sessualità, che viene esplorata in modo inedito.
In questa stagione, Todd inizia a interrogarsi seriamente sulla sua a-sessualità e cerca di capire come instaurare relazioni che funzionino anche per lui (compresa un’avventura complicata in cui la sua ragazza asessuale non riesce a dirgli che tutti i membri della sua famiglia sono ossessionati dal sesso, finché non li incontra di persona). Lo show è stato acclamato da critici asessuali per la sua rappresentazione dell’a-sessualità – soprattutto per il modo in cui spiega questa tendenza.
Entrare in contatto con la propria cultura è un processo complicato.
Diane va ad Hanoi per cercare di avvicinarsi alle sue radici vietnamite, e documenta quanto apprende dal suo viaggio in stile “Mangia, Prega, Ama” per un pezzo di opinione. Si aspetta di “trovare se stessa” ma ben presto inizia a sentirsi alienata – non parla la lingua, non capisce diversi elementi della cultura, e si scopre più a suo agio con le tipiche attività da turista. Quando fai parte di una minoranza etnica in una nazione a maggioranza bianca, cosa rappresenta il concetto di “patria?”. Diane se lo è domandato per tutta la vita e spera che questo possa aiutarla a conoscersi di più come persona -ma non si rivela proprio come immaginato. L’episodio potrebbe colpire nel segno per tutte quelle persone di colore che hanno una relazione complessa con le proprie radici.
Spesso non c’è alcun lieto fine – ma non è detto che debba essere triste.
Nel suo discorso funebre in “Churro gratis, BoJack si rende conto che in uno show televisivo le cose non possono concludersi bene a lungo, altrimenti lo show stesso finirebbe, e questo andrebbe contro le intenzioni originali. “Non avrai mai un lieto fine perché c’è sempre dell’altro. Almeno, finché non c’è più.” Questo riguarda in parte ciò che prova per la vita di sua madre – non c’è stata una vera e propria conclusione. Ma in un certo senso riassume anche tutto ciò su cui si basa “BoJack Horseman”. Alla fine di ogni stagione, restiamo spesso spiazzati e confusi su cosa provare, in uno strano guazzabuglio lacrimoso di emozioni. È raro che si metta un punto, si passa semplicemente al capitolo successivo. Magari “BoJack” è un po’ come la vita vera: va avanti.