(Tiziano Rapanà) Furore, il programma di Alessandro Baricco che ha letto il classico di John Steinbeck, trasmesso lunedì in prima serata su Rai 3 è stato un flop (ha conseguito il miserrimo risultato di 554mila telespettatori con il 2,16% di share). La cosa non mi stupisce, perché Baricco non ha il senso dello spettacolo. Egli è un bravo scrittore, ma un modesto intrattenitore. In altre parole: la televisione non fa per lui. Tutto il contrario, invece, di un altro grande scrittore contemporaneo italiano (anche più di Baricco, non me ne voglia l’autore), Aldo Busi che il mezzo televisivo non è solo capace di usarlo, ma addirittura dominarlo. Il suo Amici Libri (programma di divulgazione letteraria, di canale 5, spin-off del primo periodo di Amici) è stato un esempio probo di come fare della cultura senza annoiare. Rai 3 avrebbe dovuto affidare a lui – o ad uno scrittore/intrattenitore bravo come lui, ad esempio Fulvio Abbate – dei programmi di intrattenimento culturale, invece di lasciare spazio al noioso Baricco.
P. S. Peraltro non condivido la scelta di dedicare una trasmissione a Furore di Stainbeck. Non lo considero un grande romanzo. Per me la vera letteratura americana contemporanea è Truman Capote, Don DeLillo e anche Chuck Palahniuk – non tutto, ma almeno Rabbia e Fight Club.
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