Salvo Sottile racconta il ritorno di “Prima dell’alba”

Salvo Sottile racconta il ritorno di “Prima dell’alba”

Salvo Sottile, l’uomo che si divide tra la notte e il buon mattino, torna a raccontare cosa accade in Italia con Prima dell’alba, il format Stand by Me. Il giornalista siciliano – confermato anche alla guida di Mi manda Raitre – proporrà sulla terza rete del servizio pubblico una nuova stagione del suo programma di inchieste notturne, che per l’occasione godrà di una speciale vetrina in prime time mercoledì 5 settembre alle ore 21.15 per una sera, prima di ripartire con il tradizionale ciclo in seconda serata alle 23,10 al lunedì (di seguito a Presa Diretta).

“Andremo – spiega – ancora alla ricerca di storie curiose che parlano di lavoro, di trasgressione, di divertimento o di solitudine”. Per lo speciale dribbleremo dai vacanzieri della Sardegna, a Rimini, per immergerci fino alle storie di Caporalato senza voltarci dall’altra parte, senza ovviamente dimenticare la tragedia che ha sconvolto l’estate di tutti gli italiani quella del ponte Morandi di Genova ma anche delle famiglie genovesi sfollate dalle loro case dopo il crollo del ponte. Ma avremo anche un occhio per le buche di Roma”.

“Abbiamo nel corso delle settimane girato nelle ore notturne durante la bella stagione, quando si accende la movida, quella in cui ci si scatena fino all’alba. Le città si riempiono di turisti e di folla, i locali si animano, concerti e arene richiamano artisti e pubblico. I paesi mettono in scena rappresentazioni, sagre, feste di piazza, processioni e fuochi d’artificio. Intanto fiorisce l’indotto dei lavoratori stagionali, tra camerieri, barman, dj e albergatori che vivono grazie al turismo estivo. Tra le località visitate Porto Cervo in Sardegna e Rimini, capoluogo della movida romagnola. Intanto fiorisce l’indotto dei lavoratori stagionali, tra camerieri, barman, dj e albergatori che vivono grazie al turismo estivo”.

Sottile affronterà i vari volti delle notti estive, anche quelli della criminalità e dei delitti che si consumano nel buio.

Il racconto del cronista deve pure documentare storie dure e difficili, piccole e grandi tragedie. Sottile in Sardegna, racconta di essere stato protagonista in prima persona “di un’immersione al chiaro di luna alla scoperta dei fondali sardi”. E poi ancora nel cuore dell’entroterra sardo, dove nel piccolo centro di Samugheo assiste a un carnevale fatto di maschere lignee spaventose, legate a riti e tradizioni ancestrali della cultura agropastorale del luogo. Antiche tradizioni e tifoseria partigiane sono anche quelle che si danno battaglia a colpi di remo sulle sponde del lago di Garda. Qui ha luogo un palio antico, il palio delle Bisse, imbarcazioni della tradizione veneta simili alle più famose gondole.
Il giornalista siciliano si è recato anche a Vignanello, nel viterbese, dove ha incontrato Cristina D’Avena: “assistere a un suo concerto è incredibile: tutto esaurito, la gente conosce memoria tutte le sue canzoni è una donna che ha cresciuto tre generazioni a suon di sigle di cartoni animati. L’artista parla di sé e sale poi sul palco intonando le sue canzoni più note”. Tappa a Rimini che festeggia la sua notte Rosa, il capodanno dell’estate, tra feste di piazza e feste in casa private dal sapore più trasgressivo. Non ci sono aggettivi per descrivere l’esperienza vissuta “nelle campagne di Vittoria, tra caporalato, violenza sessuale e riduzione in schiavitù. Con un’inchiesta speciale il giornalista svela un osceno traffico di esseri umani in uno dei più grandi distretti agricoli del paese, a pochi passi dalle spiagge colme di turisti al sole. Spiagge di cui i braccianti chiusi nelle serre non conoscono neanche l’esistenza”.
Infine Roma e le buche delle sue strade: Elena Aubry è morta il 6 di maggio. Andava in motorino da qualche parte, era sulla via Ostiense, a Roma. Non ha visto una buca, o forse una radice.
Dopo l’appello della mamma, “sono state decine e decine le foto di buche segnalate con la vernice gialla da Ostia al Centro di Roma, la rete social ha avuto un effetto boomerang e la solidarietà dei romani è stata a catena”. “Buche, crepe, voragini, avvallamenti, il conto è salato per il comune ammontano a quasi 15 milioni le richieste di risarcimento”, ricorda Sottile.

Nicoletta Tamberlich, ANSA

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