Patrzia Rossetti racconta la propria storia tv

Patrzia Rossetti racconta la propria storia tv

Patrizia Rossetti, una vita in onda. Da Sanremo a Rete4. Per anni volto familiare degli italiani e di riferimento per Mediaset. Dopo un cambio di linea editoriale di Rete 4 – come rende noto La Gazzetta di Parma -, il suo ruolo televisivo è stato ridimensionato pur non scomparendo dal piccolo schermo. Nella stagione 2015-2016 è stata uno degli ospiti fissi del programma domenicale di Rai 2 «Quelli che il calcio» condotto da Nicola Savino. In questa intervista cult, Patrizia Rossetti si racconta.

Eccoci Patrizia Rossetti, benvenuta sul giornaleoff. Ti chiedo subito un episodio off degli inizi della tua carriera

Andiamo proprio all’inizio, al 1981, 1982, quando partecipai ad un concorso all’interno di Domenica In per presentare Sanremo. Io ero convinta di non farcela, non avendo alcuna raccomandazione. Ricordo che Ravera si avvicinò, mi prese il mento fra le mani, e disse “questo bel musetto farà piangere tutta l’Italia”. Questa frase mi è rimasta scolpita

Vinci il concorso, presenti di diritto Sanremo. Possiamo dire che quello è stato l’unico provino della tua vita?

Bravo, hai detto bene, come conduttrice è stato il mio unico provino. Negli anni ’90 poi ne ho fatti altri, ma per fiction. Ne ho fatto anche uno per Centovetrine ma non mi hanno presa, anche se mi sarebbe piaciuto (ride)

Tu non hai mai nascosto di aver avuto un’infanzia umile, con papà parrucchiere e mamma operaia. Come sei arrivata a Domenica In?

Gianni Ravera cercava una valletta per Sanremo. Si era stancato di avere le classiche belle ragazze tutte “forme e niente cervello”, e voleva affiancare a Claudio Cecchetto una ragazza “normale”. Io a quei tempi di giorno facevo l’impiegata, e la sera conducevo un tg in una televisione regionale, guadagnando giusto i soldi per una pizza. Un giorno si presentò in redazione l’agente Fernando Capetti, in cerca appunto di volti per il concorso. Mi notò, e volle a tutti i costi scattarmi una polaroid da portare a Roma. Io non ero per nulla galvanizzata dalla cosa, anzi. Eppure, la foto finì nelle mani della segretaria di Ravera, fui chiamata, e… il resto è storia

Domenica In, Sanremo, poi nel 1983 approdi a Rete4, all’epoca ancora controllata da Mondadori

Sì, come conduttrice. Conducevo Un milione al secondo con Pippo Baudo

Sempre a Rete4, la grande popolarità è arrivata qualche anno dopo con una trasmissione dedicata alle soap e telenovelas, Buon pomeriggio

Buon pomeriggio è stata sicuramente quella che più mi ha segnata. Ne ho condotte tantissime, dallo sport, all’agricoltura, ma quella mi ha dato ciò che desideravo

Beh, visto il grande successo che sta avendo Il Segreto, oggi sarebbe attualissima

Sarebbe attualissima!!! Gira che ti rigira, le cose che piacciono e che funzionano sono sempre le stesse

Ero molto piccolo ma, sempre a proposito di telenovelas, ricordo la tua Suor Sorriso nella Donna del mistero con Luisa Kuliok. Come ti sei ritrovata a interpretarla?

La donna del mistero, Manuela, e tantissime altre telenovelas erano coproduzioni italo argentine. Io in quegli anni rappresentavo il genere, e così mi è stato proposto di entrare nel cast. Sono partita per l’Argentina, e in una settimana ho dovuto imparare a recitare in lingua originale. Un’esperienza bellissima ma massacrante

Poi dal 1993 sei diventata ufficialmente il volto di Rete4. Buona giornata, la trasmissione che conducevi dalle 9:30 alle 18:55 con il solo intermezzo del TG4, credo ti faccia detenere il record di ore di messa in onda giornaliera battendo anche la De Filippi e la D’Urso!!!

Sì, pensa che ai quei tempi Costanzo mi disse “lo sa signora Rossetti che lei fa più ore televisive di me?” (ride). Non a caso sono stata definita dal settimanale Sette del Corriere della Sera la “pioniera” del talk show in compagnia di Raffaella Carrà, Enrica Bonaccorti e Gerry Scotti

Poi nel 1996 cambia la linea editoriale di Rete4, e la tua presenza in video è drasticamente ridotta. Cambiata solo la linea editoriale o successo qualcosa?

Non solo la mia presenza è stata ridotta, ma è stato cancellato dal palinsesto il programma! Purtroppo all’epoca i direttori di rete avevano la facoltà di togliere e mettere ciò che volevano. Il direttore in questione rimase nel suo ruolo solo sei mesi, ma nonostante questo fu la rovina della rete. Una mia piccola soddisfazione, tuttavia, è non essere mai stata completamente silurata o sostituita

Infatti se uno dice Rete4 ancora oggi dice Patrizia Rossetti!

Cambio del vento, la tv inizia ingiustamente a snobbarti, e tu nel 2001 scopri il teatro, iniziando a calcare il palco con Beruschi e Ric e Gian.

(ride) inizialmente credevo che Beruschi scherzasse, invece poi capii che la sua proposta era seria. Ric e Gian, che dire, sono stati una pietra miliare del varietà. Due anni fa poi sono ritornata sul palco, con Gigi Sammarchi, il compagno artistico di Andrea Roncato. Il teatro è stato un mio successo personale, perché non ti puoi permettere di rifare, di stare male. Devi andare in pista, e via! O sei brava o sei brava

Poi, Patrizia, io qualche televendita l’ho fatta e lo so bene, le televendite sono una scuola pazzesca!

Molti mi chiedono se per me sia demoralizzante farle ancora dopo tanti anni di carriera. Certo, mi farebbe piacere condurre un mio programma. Anche perché se il cliente mi chiede e funziono per le telepromo, non vedo perché non dovrei funzionare alla conduzione….. Ma resto comunque dell’idea che sia meglio fare una cosa piccola e bene, piuttosto che una grande che non piaccia e che prenda in giro il pubblico. Poi, fare le telepromo non è facile. Io ragazzi a cui insegno conduzione televisiva a volte mi guardano a bocca aperta, perché non si rendono conto delle difficoltà! Non c’è alcuna differenza fra uno spot e una telepromozione. Sempre pubblicità è. È solo questione di soldi (ride). Certo, ci va molta serietà nello scegliere il prodotto. Io grazie al grande Mike Bongiorno ho imparato a toccare con mano e a dire no. Ho rifiutato per esempio un grossissimo contratto con una pellicceria. Non era giusto per me consigliare alle donne l’acquisto di una pelliccia, sai quanto amo gli animali

Dire di no denota avere una forte personalità. E la tua l’abbiamo vista nel 2005 quando hai partecipato al reality La fattoria, classificandoti terza. Lo rifaresti?

Ho accettato di partecipare per rendermi conto di quanto fossero vere le dinamiche di un reality. E purtroppo mi sono resa conto che era tutto vero! Mamma mia, drammatico!!! Ho fatto vedere anche il mio caratteraccio da buona toscanaccia. Ma bisogna reagire nella vita, non sempre subire! Comunque, anche se ci sono stati momenti belli, simpatici, e ho imparato a tenermi più a freno, non lo rifarei. La cosa più bella rimasta è l’amicizia con Raffaello Tonon. Credo che la nostra coppia abbia determinato ottimi ascolti al programma, anche se è stata messa in dubbio da qualche giornalista. Mi spiace per loro, l’amicizia è vera e continua! (ride)

Patrizia, una provocazione, secondo te c’è posto nella tv di oggi per Patrizia Rossetti?

Ci potrebbe essere, ma non dipende da me. Io credo che persone capaci di fare il proprio mestiere, e amate dal pubblico come me, Columbro, Tedeschi, la Colò, debbano avere l’opportunità di rimettersi in gioco. L’esperienza e la maturità fanno tanto. Penso alla grandissima Raffaella Carrà, tornata in tv con ottimi risultati. Va detto che questo momento storico non aiuta neanche i giovani. Ne conosco tantissimi che meriterebbero, ma la tv di oggi è sorda, di nicchia

Anche a noi spettatori manca la tv anni ’90, che come diceva il grande Pippo Baudo in una nostra intervista, era fatta di ore e ore dedite alla preparazione

C’era il varietà, il gioco, il talk show. Ormai ci sono solo tragedie, dalla mattina alla sera. Anche io ho vissuto momenti drammatici in diretta, dalla morte di Borsellino e di Dalla Chiesa, alla guerra del Golfo. Ne ho parlato, ne devi parlare, è giusto. Ma manca il varietà! Aldilà dell’essere al passo coi tempi, la tv di oggi non tiene conto delle esigenze del pubblico. E mi auguro davvero le cose cambino. Spero solo non succeda fra vent’anni, quando andrò in giro con la sedia a rotelle (ride)

Ti fa onore l’aver detto: nessuna intenzione di rivendermi come opinionista

L’ho fatto per un brevissimo periodo per Barbara D’urso, in coppia con Raffaello. Ma io sono una conduttrice, non una opinionista. Non voglio andare a blaterare, e soprattutto urlare contro colleghi disposti a tutto pur di farsi vedere in tv. Quello non è il mio mestiere

Sei mai stata ostacolata da qualcuno nella carriera?

Sì, ai tempi di Buon pomeriggio e Buona giornata c’era molta invidia nei miei confronti. Non capivano perché una piccola di 162 cm e non di certo una “strafigona” ce l’avesse fatta. Forse lo devo al mio modo di essere, alla mia faccia pulita da persona normale. Chi lavora in tv non deve tirarsela, tutt’altro, deve essere disponibile, umile, e riconoscere la grande fortuna avuta nel poter fare un mestiere così. Il pubblico va rispettato, anche perché ti chiede solo di stare bene, divertirsi, e non essere preso in giro

C’è qualcuno a cui vuoi chiedere scusa? Perché?

Credo di non aver mai offeso o disturbato nessuno. Anzi, ho sempre combattuto per la lealtà e la sincerità. A meno che qualcuno non telefoni adesso (ride)

Ultima curiosità: sei innamoratissima di tuo marito, Rudy Londoni, cameramen Mediaset. Un amore arrivato a 50 anni, hai detto “meglio tardi che mai”. Curiosità per le donne che ti seguono: com’è il sesso per te oggi?

Importante! Sempre importante! Ti riporto una frase del mio amico Ric, che per me è come un fratello maggiore. Una volta mi ha detto: “Patrizia, il sesso conta almeno il 90 per cento”. E io “ma no dai, facciamo 75”. E lui “no no, al 90!!! Va be dai, 85!!!” (ride). A proposito di sesso, vorrei dare un messaggio alle donne: mai fare cose che non si ha voglia di fare o fingere, e avere sempre il coraggio di parlare. Sai come si dice in Toscana? In bocca chiusa non entra mosca. Se non si parla, non si può sapere!

Gabriele Lazzaro, Il Giornale off

Torna in alto