Ora comincerò a lavorare con il mio gruppo: sempre quello, perché squadra che vince non si cambia. Ammetto che ancora non c’ho messo la testa sopra. Ho appena finito”. A raccontare è Mara Venier, la signora della domenica (in) per antonomasia, che a settembre dello storico programma di Rai1 condurrà la sua personale quindicesima edizione. Quindici, come anche le edizioni del Premio Biagio Agnes, il riconoscimento internazionale di giornalismo e informazione intitolato allo storico direttore generale della Rai, che torna su Rai1, il 4 luglio in seconda serata, per celebrare grandi professionisti e con ospiti come Al Bano, Fausto Leali e Arisa. A condurre accanto a Venier, sul palcoscenico allestito in Piazza del Campidoglio a Roma, nuovamente Alberto Matano.
“Ho condotto il Premio Agnes in luoghi meravigliosi, anche Sorrento e Capri – racconta lei – Mai avrei pensato di farlo per così tanti anni. Ammetto che non avrei neanche mai pensato di diventare la signora della domenica. Ma mai avrei pensato tante cose in vita mia. Tutto è accaduto così, quasi per caso”. Tra i premiati di quest’anno, vedremo la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, insignita del Premio per le istituzioni europee. E poi Stefania Battistini del Tg1 e Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera, per la loro testimonianza lucida e dolorosa del conflitto tra Ucraina a e Russia (Premio reporter di guerra); Francesca Paci, cronista della Stampa, per il suo racconto sulla lotta delle donne iraniane (Premio carta stampata). Ma anche, tra agli altri, quel mattatore irresistibile di Viva Rai2! che è Fiorello (Premio per la Tv); il fenomeno cult di Mare Fuori (Premio generazione streaming); Il nostro generale, la serie interpretata da Sergio Castellitto sul Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (Premio fiction); o Dante, il film sul Sommo poeta diretto da Pupi Avati (Premio cinema).
“Ogni volta essere richiamata a presentare il Premio Agnes – prosegue Venier – per me è quasi una medaglia, come se mi dicessero: ‘brava, anche questa stagione hai fatto bene il tuo lavoro’. Lo sento prima di tutto un premio a me e al mio impegno. E poi c’è il ricordo di Biagio, ‘Biagione’, come lo chiamavo io. Un’amicizia lunghissima, nata quando forse ancora non facevo televisione, grazie al mio compagno di allora, Renzo Arbore. Ricordo – ride – che Biagio voleva assolutamente che lo sposassi e farci da testimone di nozze. Poi invece la storia con Renzo finisce e arriva il giorno che mi sposo con Nicola (Carraro ndr). Mando l’invito a Biagio e alla famiglia e lui mi telefona dieci giorni prima delle nozze, arrabbiato. ‘Io volevo fare il tuo testimone di nozze’, mi dice. ‘Ma non mi sposo con Renzo, mi sposo con Nicola’, gli rispondo. E lui: ‘e che me ne fotte a me? Io lo voglio fare lo stesso’. E così è stato”. Poi il pensiero torna all’autunno e alla lunga maratona di Domenica In.
“Ci sarà il mio nuovo direttore (dell’intrattenimento daytime Rai ndr) Angelo Mellone, con il quale ho già avuto degli incontri molto belli, calorosi. Dobbiamo cominciare”, dice ancora. Ma se il pubblico ama la domenica di Mara Venier, a lei cosa piace del programma? “La diretta – risponde senza esitare – Mi piace l’improvvisazione. Io non so mai cosa accade. E poi mi piace amare i miei ospiti. Nel momento in cui qualcuno siede davanti a me, scatta subito un’empatia. Credo che il segreto per fare questo mestiere sia avere sempre grande curiosità e grande rispetto per chi hai davanti. Chiunque esso sia”.