Il Kaleidoscope dei Coldplay illumina San Siro: due ore di musica, luci e colori

Il Kaleidoscope dei Coldplay illumina San Siro: due ore di musica, luci e colori

Il primo dei due concerti della band britannica a Milano si apre con le note di Puccini. Chris Martin ai fan: “Mandate un po’ del vostro fantastico amore italiano in Siria, a Parigi, in Iraq o a Manchester”. Poi chiede di mettere via i telefonini. E i 60mila fan si scatenano a ballare sulle grandi hit

Il ‘Kaleidoscope’ dei Colplay ha illuminato 60mila fan entusiasti nello stadio San Siro, nella prima delle due date fissate dalla band britannica a Milano. Uno spettacolo di colori e musica con escursioni variegate, dalla voce di Maria Callas che apre la serata con le note di Puccini allo storico Charlie Chaplin del ‘Grande dittatore’ fino a un omaggio a Muhammad Ali. “Mandate un po’ del vostro fantastico amore italiano in Siria, a Parigi, in Iraq o a Manchester – ha detto al pubblico Chris Martin – Ogni volta che mi sento depresso per lo stato del mondo, vengo a un concerto così e vedo che l’umanità è fatta perlopiù di belle persone”.
Una festa, insomma, tra fuochi d’artificio e palloncini colorati lanciati verso la gente. Anche stavolta, come in altre occasioni, all’ingresso è stato consegnato agli spettatori un dispositivo da polso che serve per creare un gioco di luci sincronizzato. Tutto diventa giallo giallo quando intonano ‘Yellow’, o viola per ‘Every Teardrop Is a Waterfall’. Nella scaletta delle canzoni che hanno accompagnato le due ore di concerto non mancano ‘The Scientist’, ‘Fix You’, ‘Clocks’, ‘Viva La Vida’, fino a ‘Always In My Head’, ‘Magic’ ed ‘Everglow’. La hit ‘In My Place’ diventa un omaggio a ‘Don’t Look Back in Anger’ degli Oasis, ‘Don’t Panic’ e ‘Us Against The World’ (eseguita su richiesta di una fan dal pubblico) sono state eseguite su un piccolo palco a lato del parterre. E una chicca si è registrata su ‘Charlie Brown’, con Chris Martin che ha chiesto alla gente di mettere via i telefonini e tutti si sono scatenati a ballare.
Non manca un riferimento alle polemiche sul secondary ticketing: “So che andare a grandi concerti è una faticaccia, tra il traffico, il prezzo altissimo dei biglietti e tutto il resto”, dice il cantante.

La Repubblica

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