Renzo Arbore: “Con lui un’amicizia bella e sincera, un artista rivoluzionario”. Manfredi: “Simbolo di una napoletanità dolente ma disincantata”
ROMA – Il 4 giugno 1994 moriva, a soli 41 anni, Massimo Troisi. Il ‘comico malinconico’, che ha abbattuto lo stereotipo del guitto partenopeo con la sua ironia nuova e pungente, mai banale e scontata, ci lasciava 30 anni fa, tradito da un cuore malato.
Troisi inizia la sua carriera insieme al trio comico ‘La Smorfia‘ (con Lello Arena e Enzo Decaro), con cui approda in televisione e si fa conoscere al grande pubblico. Nel 1981 arriva l’esordio sul grande schermo con “Ricomincio da tre“, film del quale firma anche la regia, che ottiene un grande successo al botteghino. Nasce così il personaggio del ragazzo timido e impacciato, dal linguaggio ‘napoletano-sgrammaticato’, che lo accompagnerà per gran parte della sua carriera. Qualche anno dopo firma la sua seconda regia “Scusate il ritardo”, a cui segue “Le vie del Signore sono finite”. Recitò anche in film di altri registi (come Ettore Scola), ma non rinunciò mai al teatro. Tra le sue pellicole più famose ci sono “Non ci resta che piangere“, diretto e interpretato insieme a Roberto Benigni nel 1984, e l’indimenticabile “Il postino“, la sua ultima pellicola le cui riprese terminarono pochi giorni prima della sua morte.
ARBORE: AMICIZIA BELLA E SINCERA CON ARTISTA RIVOLUZIONARIO
Renzo Arbore ha dichiarato: “Massimo Troisi per me ha rappresentato ‘l’altra Napoli‘, come Pino Daniele e tanti altri artisti. Mi era arrivata l’eco di questo ‘rivoluzionario’ che, assieme a Lello Arena ed Enzo Decaro, aveva formato un trio meraviglioso. Con Massimo nacque poi una bella amicizia, sincera, molto vera. Ebbi la fortuna di essere suo vicino di casa. Ricordo che non gli piaceva molto andare in giro, firmare autografi, e qualche volta dovevo convincerlo con la forza ad andare a teatro o ad ascoltare ad esempio Paolo Conte“. Le parole di Renzo Arbore sono riportate in un video, nel quale, con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ricorda Massimo Troisi a trent’anni dalla sua scomparsa. “Dal punto di vista cinematografico” – dice Arbore – “siamo nati un po’ insieme, io con il mio primo film Il papocchio, lui con l’esordio di Ricomincio da tre. Mi invitò alla proiezione privata del film, temeva che il pubblico non l’avrebbe capito. Dopo pochi minuti di visione gli dissi ‘Guarda che il film è un capolavoro’. Infatti, fu un grandissimo successo, gli portai fortuna”.
MANFREDI: SIMBOLO DI UNA NAPOLETANITÀ DOLENTE MA DISINCANTATA
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha affermato: “Massimo Troisi è il simbolo di una napoletanità dolente ma disincantata, capace di negare tutti gli stereotipi che hanno sempre colpito la nostra città”. Le parole del sindaco sono riportate in ricordo di Massimo Troisi a trent’anni dalla scomparsa dell’attore, e vedono anche la testimonianza di Renzo Arbore. “Troisi è stato un artista straordinario – prosegue il primo cittadino di Napoli – che ha segnato momenti indimenticabili della nostra vita. Ha saputo raccontare il mondo attorno a lui con la sua incredibile ironia, con disincanto, con la capacità di colpire con ferocia i luoghi comuni che spesso ci attanagliano. Secondo il suo insegnamento, per poter vincere il pregiudizio, che spesso colpisce tanti, bisogna usare le armi potentissime dell’ironia”.
DE LUCA: LO RICORDIAMO CON GRANDE AFFETTO ED ENORME GRATITUDINE
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha scritto sui social: “Trent’anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, uno dei giganti dell’arte della recitazione, uno dei volti di Napoli accanto a Eduardo e a Totò. Lo ricordiamo sempre con grande affetto e con enorme gratitudine per le emozioni che continua a regalarci”.