Jessica Alba, che va in terapia con la figlia Honor per diventare una madre migliore

Jessica Alba, che va in terapia con la figlia Honor per diventare una madre migliore

L’attrice ha deciso di andare in terapia con la figlia di 10 anni per imparare a comunicare con lei nel modo più adeguato: «Alcune persone pensano che bisogna parlare apertamente solo con un prete, ma io voglio che i miei figli possano sempre parlare con me»

Jessica Alba, 38 anni, ha tre figli: l’ultimo, Hayes, primo maschio dopo due bambine (Honor, 10 anni, e Haven, 7), è nato il 31 dicembre 2017. Attrice e imprenditrice, nel 2011 ha fondato la società «green» The Honest Co: oggi i dipendenti sono circa 275 e i ricavi sono di oltre 300 milioni annui. Sposata dal 2008 con Cash Warren, Jessica ha le idee molto precise per quel che riguarda l’educazione dei figli: visto che non è cresciuta in un ambiente in cui c’era una comunicazione aperta intorno ai sentimenti, trova invece fondamentale parlarne con i suoi bambini.

Per questo ha già portato la figlia Honor Marie, 10 anni, in terapia con lei. Lì l’attrice impara a essere «una madre migliore» e a comunicare con lei nel modo più adeguato. «Alcune persone pensano che bisogna parlare apertamente solo con un prete», ha spiegato all’ottava Conferenza annuale di Her Campus Media a Hollywood, «Io per esempio non mi sento davvero a mio agio nel parlare dei miei sentimenti perché non sono cresciuta in un ambiente in cui questo avveniva. Ma voglio che per i miei figli sia tutto diverso. Voglio che possano parlare sempre con me».

Lei ama definirsi una mamma femminista («ho sempre creduto nell’uguaglianza») e severa. La vita, ha continuato, mette davanti diversi ostacoli per questo bisogna essere pronti: «Le cose non verranno sempre facili nella vita , quindi devi sforzarti per realizzare ciò a cui tieni davvero. È quello che dico sempre alle mie figlie». E ancora: «Se non lavori duramente, la tua vita non sarà sempre così. Devi capire cosa vuoi fare. Vai a scuola, fai bene, tratta bene gli altri. E difendi chiunque non sia trattato con equità o gentilezza».

Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair

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