«Dalla quarantena alla quaresima… ai 40 gradi»: esordisce così a “Domenica in” Alessandro Siani in collegamento, da Napoli, con Mara Venier sdrammatizzando come nel suo stile il Coronavirus ma poi soffermandosi seriamente anche sull’impegno dei medici e la solidarietà.
«Ho consumato tutte le tute che avevo. Sono passato dalle tute ai pigiami e pure a quelli che, sai, le mamme ti danno e ti dicono…ti serve casomai succede qualcosa. Mi sono tolto la tuta solo quando in tv usciva il presidente Vincenzo De Luca. Mi impressionavo e me la toglievo non sia mai pensava volessi uscire. Lui ha una App…si chiama “Appena ti sgamo” ma ha fatto un lavoro straordinario e lo saluto». Prosegue Alessandro Siani e spiega ironicamente «artisti che vedevo in tv sono stati sostituiti alle 18 e non solo da Rezza, Arcuri, Borrelli. Li guardavo con attenzione vedevo a volte i libri dietro di loro cercavo di capire….ho visto una volta il libro Dr Jekyll and Mr Hyde e ho girato subito canale. E poi mi affezionavo al virologo che diceva la cosa che ci faceva stare meglio tipo…andate al mare». Ma nessuno per ora lo ha assicurato ha poi spiegato la Venier.
Siani ha detto poi che «dobbiamo stare attenti. Io finita la tournée in teatro mi sono messo in quarantena perché ero stato anche al nord. Ora ci sono problemi per i film. Il mio è saltato. Il virus sta distruggendo le nostre vite e anche ecosistemi come questo mondo in cui in tanti lavoriamo. Ci vorrebbe il reddito di “spettacolanza” per alcuni artisti e per chi ruota in questo settore». Poi dopo aver rivisto un vecchio monologo di Siani sull’Italia l’artista ha spiegato: «Si parla di nord e sud…a volte ci sono polemiche ma di che stiamo parlando? I problemi sono di tutti così come le tante iniziative. C’è stato un popolo che anche senza guanti e mascherine non ha fatto mancare la propria solidarietà. A Napoli casi straordinari con i volontari e Don Antonio Loffredo alla Sanità, c’è il paniere della spesa, c’è il personale del 118 che rischia come successo per il soccoritore Enzo Lucarelli che è morto. A Bergamo altre iniziative per la spesa. Ognuno nelle sue case sta combattendo questa battaglia come i tanti medici. Non voglio essere retorico ma Viva l’Italia. Chi parla male dell’Italia deve essere espulso, deve avere il Daspo».
Emanuela Sorrentino, ilmattino.it