Il Gip di Imperia ha emesso una decisione riguardante il caso che coinvolge il cantante Blanco e il suo comportamento durante l’esibizione al Festival di Sanremo. Blanco, vincitore del Festival nel 2022 con “Brividi”, era stato trascinato in tribunale dal Codacons per i danni causati al palco dell’Ariston durante il suo ritorno come ospite nel 2023.
La decisione del Gip ha confermato l’assoluzione del cantante, respingendo l’opposizione del Codacons. La sentenza ha suscitato perplessità tra i vertici dell’associazione, che hanno annunciato l’intenzione di presentare un ricorso. Secondo il Gip, il comportamento di Blanco durante l’esibizione è stato giustificato dalla tensione della competizione, nonostante il cantante non fosse effettivamente in gara ma presente come ospite.
Il Codacons ha espresso disaccordo su questa interpretazione, sottolineando che Blanco non aveva alcuna chance di vittoria e quindi non c’era motivo per lui di reagire così violentemente. Inoltre, l’associazione ha criticato il Comune di Sanremo per non aver intrapreso azioni legali contro Blanco nonostante le dichiarazioni del sindaco riguardo a un presunto danno d’immagine per la città.
Il Codacons ha annunciato che presenterà un’istanza di revisione al presidente del Tribunale e alla Cassazione, indicando la sua determinazione nel continuare a perseguire la questione legalmente.
In risposta alla sentenza, il Codacons ha dichiarato: “Il giudice ha assolto il cantante imputando il suo comportamento alla tensione della gara, ma Blanco non era in gara: all’Ariston era presente solo per cantare il suo nuovo brano. Questo non giustifica il suo comportamento, soprattutto considerando l’elevato seguito di giovani che lo seguono.”
Inoltre, l’associazione ha commentato il comportamento del Comune di Sanremo, affermando: “Si sottolinea che il Sindaco di Sanremo, pur avendo rilasciato dichiarazioni ai mass-media nelle quali allude ad un danno di immagine per la Città da lui rappresentata, non sembra aver esperito alcuna iniziativa in campo civile o penale nei confronti dell’indagato, mostrando di attribuire alla condotta di Fabbriconi un rilievo assai minore di quello dichiarato sull’onda dello strepito mediatico.”