Nella rappresentazione di “Delirio a due”, Corrado Nuzzo e Maria di Biase donano al palcoscenico la loro innata eccentricità, il talento imprevedibile e mai convenzionale, e il gusto per un ribaltamento repentino che traccia una situazione perfetta, seppur amara, del mondo contemporaneo. Attraverso il loro umorismo, riso e sorrisi mettono in risalto la banalità della vita quotidiana, il conformismo e le paure di una società disillusa e cronologicamente insoddisfatta di se stessa.
“Delirio a due” rappresenta un piccolo gioiello del Teatro dell’Assurdo, un’irresistibile commedia teatrale tipica del miglior Ionesco, dove la cornice comica e beffarda si intreccia con un funambolismo verbale che rivela una società immersa nella tragedia quotidiana e nella sconcertante assurdità dei comportamenti umani. In questa commedia, il linguaggio diventa un ostacolo che separa anziché unire.
Il tema della disputa tra i protagonisti, Lui e Lei, è solo un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono o non sono la stessa creatura? Questo assurdo quesito diventa il trampolino per un dialogo sempre più serrato, funambolico e bellicoso che sfocia in un climax di nonsense, una sorta di Helzapoppin domestico tragicomico. Nel frattempo, al di fuori della casa, infuria una misteriosa guerra civile che i due protagonisti sembrano ignorare, impermeabili al caos che li circonda.
La potenza comica ed eversiva di Ionesco raggiunge livelli geniali in questa pièce, dove la naturalezza surreale delle situazioni diventa uno strumento di analisi e critica sociale. In scena, Corrado Nuzzo e Maria Di Biase donano alla commedia la loro naturale eccentricità, il loro talento imprevedibile e mai convenzionale, e il loro gusto per un ribaltamento repentino che riflette la banalità quotidiana, il conformismo e le paure di una società insoddisfatta e inaridita.