A rischio il patrimonio di Micheal Jackson

A rischio il patrimonio di Micheal Jackson

Michael Jackson mori’ pieno di debiti. Ora e’ considerato tra i “ricchi dalla tomba”. Da oggi tutto potrebbe cambiare. Riusciranno le accuse di due ex bambini, protagonisti del documentario “Leaving Neverland”, a scalfire un mito che due processi per pedofilia mentre Jacko era in vita non sono riusciti a incrinare? Il film di Dan Reed e’ in onda il 3 e 4 marzo sulla rete HBO. Gli eredi Jackson (madre, i tre figli e varie organizzazioni per l’infanzia) hanno dichiarato guerra facendo causa per danni da cento milioni di dollari.

“C’e’ sempre stata questa ombra sulla figura di Michael”, ha detto al New York Times Charles Koppelman un ex consigliere finanziario del cantante: “Il documentario sara’ visto da milioni e milioni di persone. Inevitabile l’effetto negativo sulla sua fortuna finanziaria”. Nel film di Reed, presentato al festival di Sundance e promosso da Oprah Winfrey, parlano due uomini adulti, Wade Robson e James Safechuck, che accusano Jackson di avere avuto ripetuti rapporti sessuali con loro quando avevano rispettivamente sette e dieci anni e lui era all’apice della sua carriera. La tesi del documentario e’ che Michael era un “uomo-bambino” per cui le lussuose suite di hotel, i jet privati, il ranch di Neverland non erano piaceri fine a se stessi, ma esche per attirare bambini e i loro genitori. “Jacko” giustificava queste azioni perche’ lui stesso si considerava un bambino.

Le accuse di “Leaving Neverland” non sono nuove ma acquistano nuova luce nell’era del #MeToo in cui potenti uomini dell’entertainment come Bill Cosby e Harvey Weinstein sono finiti o rischiano il carcere per atti sessuali non graditi. E intanto la famiglia Jackson riduce del 70% il prezzo del ranch teatro degli abusi: 31 milioni di dollari dai 100 del 2015. Jackson mori’ sul lastrico, la sua reputazione apparentemente distrutta per sempre, nonostante l’assoluzione, dall’ultimo processo del 2005, dopo il quale il cantante lascio’ gli Usa per il Barhein.

Rientrato negli Usa il cantante tento’ il grande ritorno con una tournée. Mori’ ancor prima di cominciare per overdose di sonniferi forniti dal medico personale poi condannato per omicidio colposo. La morte del cantante segno’ la rinascita della fortuna. Gli eredi conclusero quasi subito lucrosi accordi per film, nuovi album e show teatrali, uno dei quali con il Cirque du Soleil e’ fisso a Las Vegas dal 2013. C’e’ anche un musical in arrivo a Broadway nel 2020: “Don’t Stop ‘Til You Get Enough”, prodotto dagli eredi e Sony Pictures – copione della due volte premio Pulitzer Lynn Nottage e coreografie del luminare del balletto Christopher Wheeldon – potrebbe esser il primo vero test dell’impatto di “Leaving Neverland”.

Alessandra Baldini, ANSA

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