
Il rapper risponde alle polemiche e chiarisce la sua posizione sulle indagini
Emis Killa ha commentato con rammarico la sua autoesclusione dal Festival di Sanremo. Intervistato da Enrico Lupi nel programma Lo Stato delle Cose di Massimo Giletti, il rapper ha dichiarato: “Dispiaciuto? Chiaramente avrei preferito andare al Festival di Sanremo”.
Durante l’intervista, che andrà in onda questa sera su Rai 3, Emis Killa ha anche risposto a domande sulle sue frequentazioni e sulle indagini in corso. “Io con loro ho sempre condiviso l’amicizia e basta”, ha dichiarato in merito ai presunti legami con ambienti del tifo milanese. Alla domanda su eventuali affari con queste persone, ha precisato: “No, io al momento sono soltanto indagato”.
La difesa del rapper: “Non ho fatto nulla di strano”
Un altro tema affrontato riguarda la gestione di una barberia, citata nell’indagine: “Che c’è di male signori? La barberia è una roba lecita, voglio dire. Non ho fatto niente di strano”, ha ribadito Emis Killa.
Sul concetto di “personalità pericolosa”, che emerge dalle indagini, il rapper ha voluto chiarire: “Contestano questa pericolosità perché io ero presente nel momento in cui c’è stata una colluttazione allo stadio. Ma io ero diversi metri indietro, non ho mai mollato manco uno schiaffo. Quindi la pericolosità dove sta?”.
Maurizio Gasparri sulle minacce ricevute: “Emis Killa dovrebbe prendere posizione”
Le polemiche attorno alla partecipazione di Emis Killa a Sanremo erano state alimentate anche dalle dichiarazioni del senatore Maurizio Gasparri, che aveva definito “inaccettabile” la sua presenza al Festival. Ospite di Un Giorno da Pecora, Gasparri ha raccontato di aver ricevuto minacce di morte sui social dopo aver espresso la sua opinione.
“Quando lui si è autoescluso, ho ribadito la mia posizione, e in seguito ho ricevuto minacce come ‘ammazzati’ o ‘ti metteremo nella bara'”, ha spiegato il senatore. Pur escludendo che Emis Killa sia responsabile di tali attacchi, ha chiesto al rapper di prendere le distanze pubblicamente da questi episodi: “Dovrebbe scrivere in rete pubblicamente quanto sia sbagliato fare queste minacce sui social”.