Sarà Maurizio Landini, neo eletto segretario generale della Cgil, l’ospite in studio di Riccardo Iacona in apertura della puntata di “PresaDiretta” in onda alle 21.20 su Rai3. Cosa pensa il più grande sindacato italiano della manovra economica del governo, di cosa ha bisogno il paese per ripartire e quali saranno le prossime battaglie della Cgil?
Al termine dell’intervsita a Landini “Poveri noi”, il viaggio di “PresaDiretta” nelle sacche di povertà del nostro paese. Negli ultimi 10 anni la povertà assoluta è raddoppiata, si è allargata la forbice della disuguaglianza e l’ascensore sociale non funziona più. Chi nasce povero rimane povero. A che punto sono le politiche sociali? Riusciranno i nuovi interventi del Governo sul reddito e sul lavoro a frenare l’impoverimento del paese?
Altro aspetto della povertà è l’emergenza delle occupazioni abusive, la carenza di politiche abitative, l’assenza di un piano per l’edilizia sociale. PresaDiretta ha viaggiato da Roma a Milano per capire che impatto hanno, tra le famiglie con disagio abitativo, le politiche securitarie e la circolare Salvini sugli sgomberi. Da dove partire per dare una casa a tutti?
E poi il modello sperimentale di “housing first”, per vedere cosa succede quando a un senzatetto non viene data assistenza, ma una casa.
Lo diceva Don Milani già negli anni ‘60, se nasci in una famiglia svantaggiata avrai meno opportunità. L’Italia è ancora oggi uno dei paesi con la più bassa mobilità sociale tra generazioni, tra i paesi occidentali ci battono solo gli Stati Uniti. Di chi è la colpa e cosa fare per cambiare prospettiva, per capire dove l’ascensore sociale si è fermato?
Il Reddito di Cittadinanza, nel frattempo, è legge: si tratta del più grande stanziamento mai adottato per le politiche di contrasto alla povertà, ma riuscirà a incidere sulla vita dei 5 milioni di poveri cui è destinato? Un’intervista a Pasquale Tridico, professore di Economia del Lavoro e autore del provvedimento, aiuterà a comprendere meglio tutti i dettagli del reddito di cittadinanza: quali difficoltà incontrerà nei territori più poveri dove il lavoro scarseggia? E la macchina complessa dei centri per l’impiego, i servizi sociali, le amministrazioni locali, fulcro della gestione del reddito di cittadinanza, riusciranno a tenere il passo?