Fabio De Luigi: «Che spasso interpretare un cattivo arrogante che si crede pure figo»

Fabio De Luigi: «Che spasso interpretare un cattivo arrogante che si crede pure figo»

Fabio De Luigi si è divertito come un pazzo a interpretare il cattivo Barone De Michelis nel secondo capitolo de La befana vien di notte (ora al cinema), prequel della commedia fantasy del 2018 con Paola Cortellesi.

Questa volta l’attrice di Un gatto in tangenziale non fa parte del cast, al suo posto c’è la TikToker Zoe Messenti, nei panni di Paola una ladra, orfana di strega ed egoista che non sa di avere un futuro da Befana. Sul suo cammino incontra Dolores (Monica Bellucci), una strega buona che prima di tutto la salverà da un rogo certo, poi tenterà di farle aprire il suo cuore all’altruismo e di formarla tra incantesimi e scope volanti. 

Sul suo cammino Paola incontra anche il cattivo di turno, ovvero il Barone De Michelis, «gobbo, con pochi capelli, zoppo e che odia le streghe», lo descrive De Luigi. La sua ambizione è sterminare quelle poco di buono (crede infatti che una di loro abbia ucciso l’amata Bettina) e diventare un Ministro. In realtà è un uomo frustrato per la sua condizione fisica e per il poco affetto ricevuto dai genitori.

«Mi sono divertito molto a interpretare questo cattivo in un film fantasy italiano», commenta l’attore, «prima di tutto perché sono rari, poi perché ritrovarmi in un contesto magico e con bellissimi costumi e scenografie mi ha entusiasmato». 

A un certo punto del film il Barone assume una pozione di Dolores e si trasforma in un belloccio coi capelli alla Lorenzo Lamas e un fisico alla Arnold Schwarzenegger(ci sono voluti sei ore di trucco). 

«Mi sembro più Beppe Maniglia, l’uomo che al Costanzo Show faceva esplodere le borse dell’acqua calda col fiato», racconta col sorriso De Luigi. «De Michelis diventa un cattivo prepotente, anche fisicamente, con dei meravigliosi capelli lunghi. A quel punto inizia a scaricare tutta la frustrazione accumulata nella vita. Da cattivo ha la sua rivincita e diventa anche arrogante. E mi fa ridere, perché è l’arroganza di un uomo che si crede pure figo». 

VanityFair.it

Torna in alto