Alla fine lo scandalo del secondary ticketing ha prodotto l’effetto più vistoso finora (in attesa che la vicenda giudiziaria porti qualche frutto): Vasco Rossi, che è il numero uno in Italia nel music business, ha chiuso con Live Nation. Il rocker di Zocca ieri ha annunciato che per il megaraduno del primo luglio a Modena, occasione per festeggiare i suoi 40 anni di carriera (sono attese 200 mila persone), si è rivolto alla società Best Union per gestire, attraverso il circuito online Viva Ticket la vendita di biglietti (le cui modalità saranno comunicate in una conferenza stampa che si terrà il 17 gennaio alla Siae di Milano). «Non è stato facile, né tantomeno indolore, dover prendere la decisione di interrompere l’ormai annoso rapporto commerciale con Live Nation, la multinazionale che pare abbia praticato il sistema di mercato secondario nella vendita di biglietti on line» racconta un comunicato. E aggiunge che è stata scelta «coerentemente la “resistenza” e, forzatamente, il “cambiamento”.
Punto e a capo. Si ricomincia da zero». Vasco ha già definito sulla sua pagina Facebook annus mirabilis il 2017, ma la vicenda del bagarinaggio online (già nel giorno in cui andò in onda il servizio delle Iene aveva manifestato la decisione di sospendere i suoi rapporti con la multinazionale accusata di avere rapporti diretti con i siti web di rivendita) diventa l’occasione per cambiare una serie di cose nell’organizzazione dei suoi live («la questione “mercato secondario” non è di immediata soluzione ma è necessario e nostro dovere contrastarlo, per quanto è in nostro potere fare», scrive il comunicato). Così ecco chiamata in causa Best Union che comporta anche la rinuncia a usare Ticket one. Per la produzione del concerto modenese, invece, Vasco ricorrerà alla collaborazione con un’altra società, ma senza stringere rapporti stabili, in questo caso dovrebbe essere l’italiana Trident music che già gestisce Jovanotti e Ramazzotti. Ma di questo, probabilmente, si parlerà nella conferenza stampa alla Siae.
di Marco Molendini, il Messaggero