IL CSM SPEGNE I MAGISTRATI IN TV

IL CSM SPEGNE I MAGISTRATI IN TV

magistrati (Anna Maria Greco, treatment Il Giornale) Stretta sulle presenze in video delle toghe, sovaldi sale che adesso rischiano azioni disciplinari e traferimenti d’ufficio. Roma – Guai ai magistrati che esagerano in incarichi extragiudiziari e anche a quelli che si prestano ai «processi mediatici», partecipando in maniera continuativa a trasmissioni in tv.
Rischiano azioni disciplinari e trasferimenti d’ufficio.Il Csm ha scelto la linea dura e d’ora in poi, salvo casi eccezionali, ci sarà un limite di 80 ore e di 3.500 euro lordi l’anno per incarichi di insegnamento, di partecipazione a Commissioni parlamentari o ministeriali, di collaborazioni retribuite ai giornali e altro.Quanto alle toghe che fanno della giustizia spettacolo e diventano ospiti fisse dei talk show, per parlare di inchieste e processi ancora in corso, dovranno chiedere l’autorizzazione di Palazzo de’ Marescialli, anche se partecipano a titolo gratuito.La circolare è stata approvata a maggioranza dal plenum del Csm, relatori il togato di Area Ercole Aprile e la laica di centrosinistra Paola Balducci, non senza polemiche e divisioni.Non hanno partecipato al voto, perché in dissenso sulle nuove regole, i consiglieri di Magistratura Indipendente, che volevano la «liberalizzazione» delle attività di docenza. Per Claudio Galoppi, «il Csm assomiglia sempre di più al Soviet supremo dell’Unione Sovietica».I controlli, dunque, saranno in futuro più stringenti e tutti gli incarichi non riferibili alla «libera manifestazione del pensiero» dovranno essere sottoposti al vaglio del Csm. Sono confermati, nero su bianco, divieti come quelli per incarichi nella giustizia sportiva e consulenze abitualmente fornite da liberi professionisti. Semplificate le procedure solo per gli incarichi di insegnamento con meno ore e con compensi sotto i 500 euro.Ad insistere sui paletti ai magistrati opinionisti nei salotti tv è stato soprattutto il laico di centrodestra Pierantonio Zanettin. «Quest’intervento – ha spiegato – affronta per la prima volta nell’ordinamento, seppur con norma di rango secondario, il tema del processo mediatico e della spettacolarizzazione della giustizia, ma rimane di competenza del parlamento disciplinare il delicato fenomeno, che determina effetti distorsivi sull’opinione pubblica e può incidere sulla serenità degli organi giudiziari, soprattutto quando si tratta di non professionisti, come le Corti d’Assise».Su proposta di Zanettin il Csm ha deciso anche di aprire un fascicolo sul giudice di pace Stefania Lavore, indagata dalla Procura di Perugia nell’inchiesta Shalabayeva.Il plenum ieri ha poi deliberato il pensionamento di 84 toghe, per effetto della riforma dell’anno scorso che ha riportato da 75 a 70 anni il limite massimo di età. Tra di loro, il pg di Torino Marcello Maddalena, l’aggiunto nella stessa città Raffaele Guariniello, il pm di Milano Ferdinando Pomarici, l’avvocato generale a Roma Antonio Marini, il capo dell’Organizzazione giudiziaria del ministero Mario Barbuto e gli expresidenti dell’Anm Mario Cicala e Giuseppe Gennaro.Vincenzo Geraci, attuale avvocato generale della Cassazione, è stato nominato procuratore generale aggiunto della Suprema Corte e sarà il vice di Pasquale Ciccolo. Mentre tra i sette nuovi presidenti di sezione della Cassazione, non c’è l’ex di Mani Pulite Piercamillo Davigo, la cui domanda per la promozione è stata bocciata.

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