O il Festival di Sanremo o la presidenza della Repubblica. Iva Zanicchi punta in alto. Un po’ con l’ironia un po’ con la convinzione delle dive di un tempo, quelle che conoscono tutti, hanno conosciuto tutti, hanno attraversato il nostro tempo. Canale 5 adesso la celebra con due puntate speciali, D’Iva, un one-woman show in due serate-evento in onda giovedì 4 e giovedì 11 novembre. Uno spettacolo fatto di canzoni e aneddoti, ricordi e ospiti (Anna Tatangelo, Gigi D’Alessio, Fausto Leali, Andrea Pucci, Gerry Scotti, Rita Pavone, Romina Power, Lola Ponce, Cristiano Malgioglio, Silvia Toffanin…) . «Racconto la mia vita con leggerezza, anche se tante cose me le hanno censurate: quanto a parolacce sono peggio della Maionchi, anzi lei mi fa un baffo».
La giusta celebrazione?
«A Mediaset hanno voluto premiarmi, fanno bene a festeggiami: meglio prima che dopo. Canto anche dal vivo, che è sempre meglio che dal morto».
Lo sente l’affetto del pubblico?
«A una certa età si diventa sentimentali, in questo spettacolo ho voluto intorno a me solo persone che mi amano. A tutti chiedo sempre: mi vuoi bene? Ho bisogno di essere circondata da affetto».
Nello show c’è anche Orietta Berti…
«È la star number one in questo momento. Mille è il successo vero dell’estate, gliel’ho anche detto: con questa canzone hai spaccato le palle».
Sincera: chi è la più grande?
«Mina è la più brava di tutte, la più musicale e mi fa parecchia fatica ammetterlo. Mina è la più brava negli acuti; Milva era la più brava nelle note basse. Io però so fare le alte, le medie e le basse, dunque…».
Sua madre però preferiva Milva…
«Eh sì, infatti nel programma faccio un duetto virtuale con lei. E anche con Aznavour e Raffaella Carrà, visto che ultimamente non l’ha ricordata nessuno…».
Come allena la sua voce a 81 anni?
«Non la alleno, è un dono di natura. Con l’età ho guadagnato qualcosa nelle note basse».
La politica che sentimenti le suscita?
«Dentro al cuore, in fondo in fondo, ma molto in fondo, c’è un po’ di falce e martello».
Talmente in fondo che non si vede. Non scherzi. È stata candidata per Forza Italia. Cosa pensa di Berlusconi presidente della Repubblica?
«Siamo sinceri, ha una certa età, dovrebbe pensarci bene. Io amo Berlusconi, è uno degli uomini più generosi che abbia mai incontrato. Se diventasse presidente so che lo farebbe in modo incredibile, ineccepibile, ma gli consiglio di dedicarsi ai figli e alla famiglia. Mi auguro che non accetti».
Lo ama, ma qualcosa di sbagliato magari lo ha fatto…
«L’unico errore di Berlusconi è sempre stato quello di voler accontentare tutti. È successo con Bossi, con Fini, con Casini».
Chi vedrebbe bene come presidente?
«O Berlusconi, o Draghi, o io: finalmente una donna al Quirinale».
Draghi le piace?
«Non ne sono innamorata, ma mi piace. Ha carisma all’estero, ci rappresenta bene. Ecco, lui a differenza di Berlusconi è uno che non vuole accontentare tutti, questa è la sua forza».
Tanti elogi a Silvio, ma a Pier Silvio Berlusconi?
«Ditegli che gli voglio bene, così mi fa fare altre due puntate».
Sanremo?
«Ci andrei subito, ma in gara, mica come ospite: il Festival è l’unica e vera vetrina per la musica italiana. Bisogna fare i complimenti a Amadeus e Fiorello, che sono uno la spalla dell’altro. Comunque andare a Sanremo come ospite non mi interessa».
L’errore che non rifarebbe?
«La copertina di Playboy, è l’unica stupidità che ho fatto».
Il Covid cosa le ha lasciato?
«Ho perso mio fratello, mi avevano detto che tornava a casa e poi non ce l’ha fatta. Il dolore per la sua scomparsa è indescrivibile, un dolore cattivo che ha colpito migliaia di famiglie. Per questo quando sento dire che il virus non esiste mi arrabbio, è un crimine non arrendersi all’evidenza. Se non vuoi vaccinarti stai a casa. Fossi al governo io, il vaccino sarebbe obbligatorio: sei padrone di non farlo, ma se non ti vaccini stati a casa e non rompi le palle».
Renato Franco, corriere.it