Una “canzonettaccia” romanesca, scritta pensando proprio a Gigi Proietti: si chiama “Testardo” ed è un testo che Daniele Silvestri, cantautore romano, propone ogni volta ai suoi concerti scatenando i fan che cantano con lui il ritornello come se fosse una liberazione. Del resto, quel verso fatidico, “se ancora un pò mi piaci, la colpa è dei tuoi baci che mi hanno preso l’anima de li….” si presta ad un urlo quasi catartico. E Silvestri lo sa, e infatti dirige il microfono verso i fan ai quali, durante l’esecuzione, dice sempre: “e ora sfogatevi”. Cosi’ oggi il cantautore ricorda Gigi Proietti con un lungo post su facebook: “Se c’è qualcuno che non avrei voluto ci lasciasse mai è proprio Gigi. Potrei scriverne per ore. Raccontare quello che è stato per me vederlo e conoscerlo, o quanto abbia influito sul mio modo di pensare il teatro e il palcoscenico assistere da bambino a quel capolavoro che era ”A me gli occhi please”. Spiegare perché quell’uomo meriti per sempre di far parte di un Olimpo di poeti e istrioni romani de Roma, tra Trilussa e Petrolini per capirci… Ma direi credo tutte cose scontate in una giornata come questa”. E poi Silvestri spiega: “Mi limito a ricordare quando in una delle ultime occasioni in cui passai del tempo con lui gli ho finalmente confessato di avere scritto una canzonettaccia romanesca pensando proprio a lui, con la segreta idea di proporgliela, senza poi averne mai il coraggio, per sentirmi rispondere – forse anche per cortesia e educazione – che avevo fatto male e l’avrebbe cantata volentieri. La canzone si chiama ‘Testardo’ e io da sempre – quando la faccio sul palco – fingo un po’ di essere un suo allievo. Scarso magari. Ma nel suo solco.
Oggi però è come se se ne andasse uno zio. Quello più simpatico. Quello con cui vorresti stare sempre a tavola per sentirlo raccontare qualcosa.Ci sono persone che nascono col dono e la necessità di farci sempre ridere. Che sia su un palcoscenico con migliaia di persone davanti o a cena tra amici. E noi dovremmo essergliene per sempre grati. Grazie Gigi – conclude Silvestri – E se dovunque sarai dovessi incontrare mio padre…dopo due chiacchiere sulla Roma o sulla politica..raccontatevi qualche barzelletta alla facciaccia nostra. Con amore, uno dei tuoi tanti nipoti”.