‘TWIN PEAKS’, L’INCUBO RITORNA NEL 2017. IL CREATORE MARK FROST: “IL CULTO NON SI È MAI SPENTO”

‘TWIN PEAKS’, L’INCUBO RITORNA NEL 2017. IL CREATORE MARK FROST: “IL CULTO NON SI È MAI SPENTO”

Lo scrittore, che ha inventato la serie cult degli anni 90 insieme a David Lynch, conferma l’arrivo di nuovi episodi (nel cast Monica Bellucci, David Duchovny e Naomi Watts) e pubblica il libro ‘The secret history of Twin Peaks’: “Mi sono finto archivista per spargere qualche nuovo indizio”

SHERILYN FENN, KYLE MACLAUGHLINL’appuntamento con Mark Frost, co-creatore di Twin Peaks, è a Downtown Los Angeles in un’ex banca convertita in libreria, The Last Bookstore detta Il Labirinto. Scaffali farciti di tomi volanti – le opere a penzoloni sono dell’artista David Lovejoy, si chiamano Diagnosis proprio in omaggio alle disamine tv della località montana – una macchina da scrivere a mezz’aria ideata da Jena Priebe, e un caveau trasformato in un deposito di romanzetti sci-fi e noir.
Frost, 62 anni, di New York City, viene spesso a perdersi nel Labirinto. E’ un grande appassionato di libri esoterici, mistero e sovrannaturale. Il serial drama che ha scritto per David Lynch, due stagioni e 30 episodi in totale, sconfinava nell’horror e nel para-psicologico: nel ’90 e ’91, è riuscito ad alterare la percezione dell’audience sul misterioso omicidio di Laura Palmer, liceale-modello con l’ossessione per il sesso compulsivo. Solo in America, in meno di due anni, 34 milioni di spettatori dormirono con la luce accesa di notte, lontani da qualsiasi tipo di realtà. Tre anni dopo, nelle cronache d’Italia, è toccato al “corpo bianco” di Moana Pozzi cadere nel buco nero dei retroscena; la nostra ‘Laura’ tra mito, tv e cinema.
A distanza di 25 anni dalla messa in onda in contemporanea con gli Stati Uniti, e dopo il miraggio di una soluzione nel film Fuoco cammina con me (1992), Twin Peaks rimane una bottega di deliri, dark ladies, suoni jazz e quiz insoluti. Nel 2017 le strade di Mark Frost, Laura Palmer (Sheryl Lee) e l’agente speciale Dale Cooper (Kyle MacLachlan) si incrociano di nuovo, sul canale Showtime, con una terza serie in edizione limitata. “Il culto non si è mai spento” ci anticipa Frost, nonostante la cancellazione della serie da parte di ABC e un progressivo distacco di Lynch, sempre più interessato allo humor strabico delle soap e meno al cruciverba degli omicidi: “Chi ha ucciso Laura Palmer” era il tormentone – ricordate? – con tanto di diario segreto scritto da Jennifer Lynch e distribuito come allegato al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni.
Mancavano diverse pagine strappate da BOB, l’entità malvagia immaginaria, interpretata da Frank Silva. Operazione commerciale o meno, Frost non ha più messo via il fenomeno Twin Peaks: dopo aver diretto Storyville, co-scritto I Fantastici 4 e The Greatest Game Ever Played, basato su un suo libro, ha scelto di tornare a sbirciare tra le pieghe della sacca di plastica che avvolgeva il cadavere di Laura Palmer, e scrivere The Secret History of Twin Peaks, lanciando qualche aneddoto sulla nuova, segretissima serie che includerà, tra gli altri, Monica Bellucci, David Duchovny, Naomi Watts, Amanda Seyfried e Jessica Szohr.
“Volevo tornare alla Pacific Northwest con un romanzo ben strutturato che fosse scritto come un vero e proprio dossier” racconta Frost, mentre in libreria lo attendono oltre 300 fan. “Fingendomi un archivista – il mio alter ego – ho assemblato una pila di enigmi ed appunti dell’FBI dove addirittura menziono la spedizione del 1804 -1806 condotta da Meriwether Lewis e William Clark, la prima statunitense a raggiungere la costa pacifica via terra, avvistamenti di UFO e un diario personale redatto dagli abitanti della città di Twin Peaks”.
A collegare tutto sono le risposte che Frost dà sul finale dello show originale e che aprono la porta alla stagione in arrivo. “Volevo indagare i segreti di Twin Peaks prima del revival nel 2017, spargere qualche indizio” prosegue Frost. “Lavorare con David Lynch è un processo intenso: parliamo, ragioniamo, si va avanti e indietro senza sosta”. Con il sito io9 è stato più incisivo: “Io faccio il ‘typing’. Mi occupo solo della battitura” ha dichiarato, prendendo in giro l’estro di Lynch. In realtà tra scrittore e regista l’intesa è totale. Sul killer di Laura Palmer, Frost non lascia dubbi: “Io e David sapevamo sin dall’inizio chi fosse l’assassino di Laura. All’epoca, abbiamo scelto di non temporeggiare e di non dar retta allo share. Le circostanze si sono evolute e infittite mentre lavoravamo, fino al punto di decidere che il killer dovesse saltar fuori già all’inizio della seconda stagione, sforbiciando la narrativa dello show”.
Quello che più impressiona Mark Frost è la longevità del culto per Twin Peaks e “sapere che ha influenzato il lavoro di David Chase sui Sopranos e parecchie serie che oggi vedete in streaming”. La sua icona, ammette, è il comedian americano Groucho Marx, in particolare la citazione “All’infuori del cane, il libro è il migliore amico dell’uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere”. Agli appassionati di Twin Peaks, lo scrittore dice grazie, in questo modo: “Non so come abbiano potuto tenere viva la memoria di Laura Palmer per un quarto di secolo, è una gioia che non so descrivere a parole, ma posso assicurarvi che se io e Lynch stiamo tornando è merito della passione di chi ha sostenuto la serie. A loro va il mio applauso. The Secret History of Twin Peaks è il primo capitolo di un nuovo corso; non so ancora esattamente la data di messa in onda della prossima serie, stiamo definendo insieme il numero di episodi. Mi porto un po’ avanti con l’eccitamento e prometto ai fan che sarà un trip!”. Il suo libro l’ha immaginato “come un romanzo epistolare, zeppo di articoli, diari, pensieri e fattacci”.
Il compito del lettore è capire chi ha raccolto tutti i files, pagina dopo pagina, e risolvere il mistero dentro il mistero. Il testo è scritto dal punto di vista di un archivista mentre il dossier viene recuperato da un agente dell’FBI ed è l’FBI ad analizzarlo e a scomporre e ricomporre i pezzi del puzzle. Non sarà un po’ troppo per ingannare l’attesa del ritorno a Twin Peaks? “Non credo” sorride Frost. “Un saggio una volta mi disse: il mistero è l’ingrediente essenziale della vita. Il mistero crea stupore. Lo stupore porta alla curiosità che, a sua volta, ci porta a voler scoprire chi siamo realmente”. Gli fa eco il presidente di Showtime, David Nevins, secondo cui “il misticismo di David Lynch renderà onore a Twin Peaks 25 anni dopo. David è ossessionato dalla numerologia e pensa che il 25 sia un numero magico, da qui l’aggancio con la storica battuta ‘I’ll see you in 25 years’, Ci vediamo di nuovo tra 25 anni”. E’ davvero tempo di tornare. Ma forse anche il countdown è il prodotto di un altro pericoloso numero magico.

Repubblica

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