PECHINO EXPRESS 2016, CLIZIA E FRANCESCO: «NOI, COME SANDRA E RAIMONDO»

PECHINO EXPRESS 2016, CLIZIA E FRANCESCO: «NOI, COME SANDRA E RAIMONDO»

Dopo aver affrontato tre eliminazioni indenni, Clizia Incorvaia e Francesco Sarcina abbandonano Pechino Express a un passo dalla finale. Eppure i due non potrebbero essere più felici, merito della piccola Nina che li unisce e di un segreto: fare l’amore almeno una volta al giorno

i-coniugi-pechino-expressLi raggiungo per telefono in due momenti diversi: lei, impegnata a farsi la manicure mentre la figlia è all’asilo, e lui, a casa ad aspettare il suo ritorno. Nonostante non siano vicini, le risposte di Clizia Incorvaia e Francesco Sarcina si completano come i pezzi di un puzzle, dimostrando un’affinità rara per una coppia così giovane. Una coppia che, dopo aver resistito a tre tappe eliminatorie, abbandona Pechino Express a un passo dalla semifinale, ma con il sorriso sulle labbra. Sì perché l’importante è partecipare e godersi un viaggio sensazionale, oltre che tornare a casa e stringere le manine della loro piccola Nina, di appena dieci mesi.

Avete rischiato l’eliminazione ben tre volte: cosa è andato storto durante la gara?
Clizia: «Molta gente sottovaluta l’elemento fortuna, che conta più del talento in una gara come Pechino Express. Come insegna Woody Allen in Match Point, noi eravamo la pallina che poteva cadere da una parte all’altra della rete. Spesso eravamo primi e, poi, finivamo ultimi perché una coppia intercettava un passaggio diretto che li portava al traguardo prima di noi».
Francesco: «Ammetto di aver affrontato tutte le prove extra in maniera svogliata: sono già provato di mio nella vita quotidiana e non volevo sbattermi per sostenere queste sfide. L’importante per me era godermi il viaggio, non me ne fregava niente della gara».

Molti hanno interpretato la vostra eliminazione come una vendetta di Lory Del Santo, risentita per essere stata eliminata alla prima tappa.

C: «Parliamo sempre di un gioco, ci sta: sono contenta per Lory e mi auguro davvero che possa vincere, anche perché era una delle più motivate e agguerrite. Si vede che doveva andare così, a me resta solo la bellezza di un viaggio che non farò mai più nella mia vita. Mi ha rafforzato tantissimo e, oggi, posso dire di sentirmi molto più forte e libera».
F: «Era assolutamente prevedibile che Lory ci eliminasse e posso dire che, arrivati a quel punto, non vedevo davvero l’ora di andarmene. Le persone che portano rancore le vediamo spesso e Lory tradiva un po’ le sue dichiarazoni con scelte come questa di mandarci a casa. Capita».

I Socialisti si sono spesso accaniti contro Clizia, addirittura ribattezzandola «Clizianetor»: come mai?
C: «Probabilmente perché gli piacevo un casino. Dopotutto, si sa: chi disprezza compra».
F: «Io continuo a credere che loro abbiano un’omosessualità latente ben nascosta. Che poi non ci sarebbe nulla di male a dirlo, l’importante è che ci sia l’amore. Attaccavano Clizia perché era un personaggio scomodo ma poco male, perché era tutta pubblicità alla nostra coppia».

Clizia, durante il mescolamento delle coppie, persino la sua compagna Cristina Bugatty l’ha nominata di nascosto.
C: «Credo che la sua sia stata una scelta strategica. Cristina è buona, ma ha voluto fare la stronza per ammiccare a Costantino e ai meccanismi televisivi».

Un’altra critica che vi è stata rivolta è stata quella del look: Costantino vi ha definito «una meretrice e uno zingaro».
C: Mi ha fatto molto ridere, soprattutto perché sono tutto tranne che una meretrice. Non sono rifatta, non sono volgare e indosso spesso abiti candidi e con i fiorellini».
F: «Io sono un gipsy e Clizia non è proprio una ragazza contenuta, quindi ci stava».

Nonostante tutto, c’è stata qualche tensione di troppo fra voi: Clizia ha definito Francesco «maschilista e schiavista» e Francesco ha pensato addirittura di farsi prete.
C: «Capitava che lo provocassi per metterlo a tacere. Lui giocava a fare il grande con me, ma bastava rispondergli a tono perché mi ascoltasse, nonostante sia molto testardo. A me non piace fare quella del mercato del pesce, ma quando è troppo è troppo: quando mi accendo, come in quei casi, non riesco più a fermarmi».
F: «Posso dire che non mi farei più prete, è stato solo un momento di tensione di troppo. La mia dolce metà è molto competitiva e, visto che voleva vincere, l’assecondavo più che volentieri. M’incazzavo solo perché, certe volte, si faceva prendere troppo dalla gara e rischiava di mettersi in pericolo, come quando si buttava in strada con le macchine che correvano all’impazzata. Poi questa cosa che appena uno fa l’uomo diventa ‘maschilista’ non l’ho mai capita».

Vi siete molto emozionati al momento del videomessaggio, quando il nonno di Clizia ha detto che la vostra «Nina sta iniziando a farfugliare ‘mamma’ e ‘papà’».
C: «È stato un momento fortissimo, soprattutto perché l’abbiamo lasciata a 10 mesi, l’ho allattata con il mio latte ed era la prima volta che stava con i nonni. Prima che partissimo non parlava ancora e spesso mi attanagliavano pensieri come: ‘chissà se cammina adesso’, o ‘chissà se mi riconoscerà al ritorno’. Lì sono scese tutte le lacrime che ho trattenuto durante la gara».
F: «Allontanarmi dai miei figli per così tanto tempo è stata una delle cose più violente che abbia mai affrontato in vita mia. Nei momenti di difficoltà la tensione aumenta e, spesso, rimproveravo a Clizia di avermi fatto lasciare il tour e i bambini per partecipare al programma. Però, col senno di poi, devo solo ringraziarla: pensi che ora mi viene più facile scrivere in spagnolo che in italiano».

Qual è la coppia che meriterebbe di vincere quest’edizione?
C: «Io tifo per Tina, perché è l’unica che abbia affrontato la gara col giusto spirito. Si faceva adorare dalle signore, senza contare il suo essere fanciullina, nonostante fosse la più grande fra noi».
F: «Direi gli Emiliani, anche se sono già stati eliminati. Forse meriterebbero i Socialisti, perché sono giovani e pirla al punto giusto».

Come vedete i Coniugi fra 10 anni?
C: «Ancora più innamorati e affiatati di oggi. Siamo iniseme da quasi 4 anni e ogni giorno tutto diventa più bello, anche fare l’amore».
F: «Saremo la versione 2.0 di Casa Vianello. Noi la nostra sitcom la continuamo fra le mura di casa, anche se qualche volta ci scaldiamo per nulla. Litighiamo perchè non facciamo l’amore: abbiamo bisogno di farlo almeno una volta al giorno per essere sereni. Serve ad allentare le tensioni, un po’ come dicevano in Eyes Wide Shut».

Vanity Fair

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