La globalizzazione dell’editore Sergio Bonelli, noto anche per il fumetto Dylan Dog, non è cosa nuova: già nel 2011 Dylan Dog: Dead of Night, adattamento cinematografico firmato dalla produzione hollywoodiana Hyde Park, ebbe un certo successo al botteghino.
Adesso, però, la «Bonelli Entertainment», branca editoriale dedicata all’espansione dell’universo dylandoghiano nel cinema, prende atto della potenza dello streaming e lancia una serie tv, che guarda agli ottimi risultati di serie come Gomorra o The Young Pope.
«Una delle nostre priorità è quella di sviluppare nuovi modi espressivi, per consentire alla gente d’entrare in contatto con uno dei nostri personaggi più popolari e iconici. Stiamo investendo e creando spettacoli di alta qualità, inclusa la nuova serie Dylan Dog», dichiara Davide Bonelli. In concreto, si tratta di una decina di episodi «live action», basati sul celebre investigatore del paranormale creato da Sclavi. Stando al direttore responsabile della Bonelli, Michele Masiero, la serie televisiva verrà concepita in previsione di alcuni spinoff, lavorando su scelte narrative «che potranno essere pubblicate sia su carta che sullo schermo». Dylan Dog formato piccolo schermo è soltanto il capofila dei progetti che bollono in pentola: Nathan Never, Dampyr, Mister No, Martin Mystére, Dragonero (in zona Rai) e Il Confine approderanno sul piccolo e sul grande schermo. E resta l’intenzione di dar vita a un mondo nel quale i diversi personaggi dei vari franchise possano interagire. Così, il personaggio più notevole dei fumetti italiani degli ultimi 30 anni vivrà una nuova stagione. L’attore britannico Rupert Everett, ispiratore fisico di Dylan Dog, è apparso nel film scritto da Sclavi Cemetery Man (Dellamorte Dellamore), il cui protagonista presenta molte similarità con il detective. Al momento non si sa se verrà contattato.
Cinzia Romani, Ilgiornale.it