La Liga spagnola di calcio ha appena assegnato i propri diritti tv nazionali per il triennio 2019-2022, con un notevole incremento rispetto al passato e incassando 1,14 miliardi di euro all’anno. Cui potrebbero sommarsi altri 120 milioni di euro per i diritti della Seconda divisione (la Serie B, che in Italia, invece, stenta ad arrivare a 25-26 milioni all’anno). Insomma, parrebbe un movimento in grande spolvero e in piena salute. Eppure, c’è appena stata l’eliminazione della nazionale di Spagna ai Mondiali di calcio contro la modestissima Russia; il campionato spagnolo, quest’anno, era già finito in febbraio, senza emozioni e col Barcellona primo con decine di punti di vantaggio sugli inseguitori; le star della competizione giocano in sole tre squadre (Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid) e sono tutte straniere, mentre la generazione spagnola dei 30enni, di quelli che han vinto molto nell’ultimo decennio, pare ormai al tramonto e destinata agli ultimi contratti in Cina, Giappone o paesi del Golfo. E pure in Italia quello che gira attorno al calcio spagnolo sembra non avere più l’appeal di un tempo. Basti pensare alla questione dei diritti tv della Serie A 2018-2021 e al comportamento dei catalani di MediaPro, che prima si aggiudicano il bando e poi fanno di tutto per ottenere cose che nel bando non erano previste (il canale della Lega Serie A) mancando una serie di scadenze e irritando la quasi totalità dei presidenti di club, dei vertici di Lega Serie A e del Coni. Ora di MediaPro nessuno vuol sentir più parlare in Italia (la dice lunga il fatto che la Lega Serie A si sia pure trattenuta i 64 milioni di euro di caparra versati dai catalani).
E, sembrerebbe, neppure di Liga. I diritti tv 2015-2018 se li era aggiudicati il canale Fox Sports della piattaforma Sky, versando una cifra attorno ai 15 milioni di euro all’anno. Ma, come ampiamente anticipato da ItaliaOggi, Fox Italia non ha poi partecipato alla gara per i diritti tv 2018-2021 e, lo scorso 30 giugno, ha chiuso il canale sportivo tricolore. A oggi nessun broadcaster operante in Italia si è preso impegni con la Liga spagnola: non si sa, quindi, dove si potranno vedere Messi, Cristiano Ronaldo (sempre che la star portoghese resti a giocare in Spagna), Suarez o Griezmann. Sky Italia è in forte polemica con Javier Tebas, presidente della Liga spagnola tacciato di essere un po’ troppo schierato con MediaPro (che Sky ha vissuto come acerrimo nemico nella sfida per i diritti Serie A), e potrebbe non avere molta voglia di fare pazzie per quei diritti tv spagnoli, tenuto conto degli enormi sforzi già compiuti per le esclusive assolute di buona parte della Serie A e di tutta la Champions ed Europa League di calcio.
E, come già accaduto per la Serie B, potrebbe lasciare anche la Liga spagnola alla Dazn di Perform, che è invece molto interessata ad arricchire la sua offerta di sport in over the top a 9,99 euro al mese (su sei dispositivi, di cui due alla volta) e dove già spiccano le tre partite a turno di Serie A e, appunto, tutta la Serie B e il pacchetto betting della Serie A1 di basket.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi