E anche Netflix si dà ai cartelloni pubblicitari

E anche Netflix si dà ai cartelloni pubblicitari

Netflix, azienda che ha rivoluzionato il nostro modo di vedere i programmi televisivi, punta su una delle forme pubblicitarie più vecchie del mondo: i cartelloni stradali. D’altronde, se la strada si chiama Sunset Strip ed è una delle più trafficate di Hollywood, allora anche i tradizionali cartelloni possono fare la loro parte. In macchina, peraltro, viaggiano in quella zona attori, registi e scenaggiatori, che sono un target molto appetibile, per Netflix.

Entro le prossime settimane, una dozzina di palazzi ospiteranno 35 mega cartelloni che mostreranno le nuove produzioni e proposte tv di Netflix (700 quest’anno). In verità, la televisione via web ha già utilizzato questo modello di promozione. La novità è nella quantità dei cartelloni, che saranno ora molti di più, e nel fatto che Netflix diventa proprietaria di questi impianti pubblicitari.

L’azienda ha investito 150 miliioni di dollari per comprare la metà di un operatore specializzato nella cartellonistica in zone di pregio: è la Regency Outdoor Advertising. Una somma non banale, pari allo 0,7 per cento dei 2 miliardi che Netfix spenderà quest’anno nelle sue attività di marketing e promozione. L’acquisizione sarà completata entro luglio e permetterà a Netflix di conquistare cartelloni in altre zone di pregio, come il Dolby Theatre, dove sono consegnati i premi Academy Award.

Grazie a questa posizione di forza, Netflix potrà togliere spazio a concorrenti come la Hbo e Showtime, che tradizionalmente affittano i cartelloni nei quartieri più alla moda di Los Angeles, in particolare a Hollywood.

Non solo. Netflix potrà cambiare gli annunci ogni volta che vorrà spendendo un massimo di 800 euro per ogni pubblicità rinnovata. E risparmierà i 25 mila euro mensili di affitto che bisogna pagare a Hollywood per ogni singolo impianto affittato. Il costo del fitto, altissimo, dipende anche dal blocco che la città di Los Angeles ha imposto all’installazione di nuove strutture pubblicitarie.

Repubblica.it

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