“Sono stato un mese in Brasile e sono tornato molto più carico: avevo bisogno di recuperare le forze per affrontare questo tour ‘de force’ che comincia da luglio”. E’ un Mr Rain rilassato, carico e anche un filo abbronzato quello che incontriamo nella sede dell’Adnkronos per un’intervista a poche ore dal ritorno dal Brasile, dove -come aveva annunciato tempo fa- è andato per prendersi una pausa e riordinare le idee. “Il periodo brasiliano è stata una grandissima fonte di ispirazione -spiega Mr Rain, al secolo Mattia Balardi-. Conoscere altre culture, altre persone, altri luoghi. Questa esperienza umana si è riflessa in tutto nella mia musica e sul lavoro che sto facendo in studio”.
La pausa è stata provvidenziale visto che l’estate e l’autunno di Mr Rain saranno un exploit di progetti e di esibizioni sui palchi d’Italia. Il 12 luglio partirà il tour estivo da La Spezia, fino al 7 agosto, e poi nei palazzetti, dal 9 novembre (dove sarà ad Ancona al Palaprometeo) fino al 30 novembre. Performance che lui rivela di stare preparando nei minimi dettagli: “Ogni mio concerto non è un semplice concerto, ma un modo per farmi conoscere e far conoscere alcune tematiche che mi stanno a cuore e che non sono purtroppo così diffuse – dice all’Adnkronos – Per me ogni live è un’occasione, può fare la differenza. Sto quindi curando ogni aspetto, dai discorsi che farò alla band, più ampia di un anno fa, sto seguendo i visual, insomma sto curando ogni cosa”.
In quei ‘discorsi’ ci saranno tematiche che a Mattia stanno molto a cuore, da sempre. Una di queste è il malessere giovanile, che lui conosce bene: “E’ un tema purtroppo ancora ricorrente nel mondo giovanile, io ne ho parlato moltissimo in ‘Fiori di Chernobyl’, e sui palchi cercherò di arrivare a chiunque abbia vissuto un’esperienza simile alla mia. La musica serve a questo, per me”. E riflettendo sui possibili motivi di un disagio sempre crescente tra i giovanissimi, Mr Rain osserva che “il malessere c’è sempre stato, solo che ora specialmente i più giovani hanno il coraggio di mostrarsi fragili, pieni di cicatrici, di dubbi, di paure. E’ una cosa che apprezzo molto delle nuove generazioni, compresa la mia. Io ho delle sorelle molto piccole, e vedo che non hanno paura di chiedere aiuto. Il mondo di oggi è molto veloce e questo influisce, così i social. Credo che le nuove generazioni abbiano più coraggio nel mostrarsi sempre più senza maschere”.
Ma i progetti di Mr Rain non si fermano al tour. Dopo 20 dischi di platino e 8 dischi d’oro, il successo di Sanremo con ‘Due Altalene’ certificato oro, adesso c’è in campo il nuovo album scritto e interamente prodotto da lui. “Sì, contemporaneamente sto lavorando al mio nuovo disco solo in spagnolo -spiega – Sono più di 15 canzoni che non vedo l’ora di pubblicare. La Spagna mi sta dando una nuova vena creativa dove mi sono dato il permesso di sperimentare di più: mentre qui sono nella mia zona di comfort, là è come se oltrepassassi questa barriera immaginaria che mi sono messo”. Il sound? “Sto facendo tantissime cose, dalle ballads alla cassa dritta al drum & base, ormai non mi ferma più nessuno. Se sorprenderò? Moltissimo, io stesso sono rimasto scioccato”, sorride.
Nel futuro più prossimo c’è anche il terzo Sanremo di fila? “No, più avanti -dice subito- Ora mi fermo un attimo, ne ho fatti due di fila, tra l’altro la seconda volta sono andato solo per omaggiare delle persone che hanno avuto il coraggio e la forza, perché non è mai semplice, di confidarsi a me che sono un perfetto sconosciuto -spiega ricordando la genesi del brano ‘Due Altalene- Prima di rifarlo passerà del tempo, sicuramente quando avrò qualcosa da dire di importante che necessita un amplificatore così grande com’è il palco di Sanremo magari penserò di tornare”.
Fino a quel momento “l’amore mi ispirerà in ogni cosa. L’amore per la musica, per la gente che mi circonda, per la mia ragazza. E’ la radice ricorrente, il motore, la cosa che mi da la forza per fare sempre più cose e sperimentare sempre di più”. Dato che i suoi fan sono giovanissimi, Mr Rain chiude con un consiglio a chi sta attraversando un momento difficile nel crescere: “Io sono passato in tantissime di queste fasi. Faccio musica anche per far capire agli altri che siamo tutti molto simili, abbiamo paure condivise, che c’è sempre modo di uscire anche dai periodi più tosti. Voglio far capire che non devono vergognarsi di comunicarlo, è normale avere dei punti fragili che poi sono quelli più belli. Il mio consiglio è di parlarne, perché non siete soli”.