Stavolta non ce l’ha fatta a resistere. Debora Villa, attrice comica tra le più apprezzate d’Italia, vincitrice della prima edizione di ‘Pechino Express’ (in coppia con Alessandro Sampaoli), ha rotto il silenzio su una questione che sta tenendo banco da alcuni giorni, ovvero la frattura tra la cantante Arisa e parte della comunità LGBT dopo che Rosalba Pippa (questo il vero nome dell’artista) ha esternato le sue simpatie verso Giorgia Meloni ma soprattutto ha difeso le posizioni in odore di omofobia della premier italiana (che non ha mai nascosto di avere un passato nei movimenti giovanili di estrema destra e ha votato contro le Unioni Civili quando la legge è stata approvata nel 2016).
“Di solito non faccio questi video, non rispondo a nessuno, non creo polemiche e zizzanie, però penso che si stia un po’ esagerando”, ha esordito in una clip Debora.
“Mi riferisco al discordo del Pride e di Arisa. La pensi in maniera diversa? Va benissimo così. Però addirittura rivoltare la frittata e dire alla comunità LGBT che non è accogliente e condanna chi la pensa diversamente, mi sembra un filino eccessivo”, ha aggiunto la 54enne.
Arisa infatti ha fatto sapere che non andrà più al Gay Pride di Milano e probabilmente neanche a quello di Roma, come invece inizialmente pensava di fare. Le critiche della comunità che diceva di sostenere (ma a cui ha di fatto voltato le spalle con le sue affermazioni durante un’intervista rilasciata a Peter Gomez) l’hanno portata a cambiare idea.
“Perché qui non si sta parlando di opinioni divergenti, si sta parlando che la destra e la signora Meloni, che tu definisci ‘una mamma severa che è spaventata’, è fascista fondamentalmente. Quindi non solo denigra e discrimina la comunità tutta e anche le donne… mentalità proprio super aperta (è ironica, ndr)”, ha aggiunto l’attrice, già protagonista del programma ‘Camera Cafè’.
“Fa parte di quei movimenti di pensiero col suo amico Orban (il primo ministro dell’Ungheria, molto controverso per la legge anti LGBT introdotta che punisce le persone per il solo fatto di avere un orientamento affettivo diverso dalla maggioranza, ma anche per la sua posizione contro le coppie ‘miste’ formate da un uomo e una donna di origini etniche diverse) e quant’altri, che non solo denigrano e discriminano, ma volendo picchiano e vogliono criminalizzare le persone che fanno parte di questa comunità”, ha proseguito.
“Però… non possiamo dirglielo perché sennò si offendono, perché sennò non siamo aperti di mentalità e siamo in contraddizione con noi stessi… Arisa (fa un gesto come dire, ‘eh dai su’, ndr)”, ha quindi concluso.
Vale la pena ricordare che se fosse per Giorgia Meloni, in Italia le coppie formate da persone dello stesso genere non potrebbero neppure vedere riconosciuti i diritti più elementari, come quello di andare a trovare in ospedale il proprio partner come avviene normalmente tra coniugi (il diritto è stato introdotto con le Unioni Civili, a cui però Giorgia Meloni si è opposta). L’Italia è di fatto l’unico grande Paese europeo (Regno Unito, Francia, Germania e Spagna) dove le persone omosessuali non possono sposarsi (non esiste il matrimonio egualitario) o adottare bambini, cosa che lo avvicina più a un Paese del terzo mondo dove vige il fondamentalismo religioso piuttosto che a una democrazia occidentale.