Tra gli effetti collaterali che nessuno si aspettava della pandemia che nessuno si aspettava, c’è anche che il regista più prolifico del cinema decida di smettere di girare. A 84 anni, Woody Allen pare aver trovato il motivo per fare quello che mai avrebbe immaginato: ritirarsi. Se fino a qualche mese fa giurava di non averci mai pensato — «Quando morirò sarà sul set di un film» — ora il regista ha fatto sapere che le cose sono cambiate. «Potrei smettere di girare», ha detto in un’intervista al Financial Times. Spiegando: «Le persone ormai pensano: “Stare a casa non è così male, ceno poi mi guardo un film in tv”. Ma io non voglio fare film per i piccoli schermi, perciò potrei smettere di girarli».
Uno stravolgimento di prospettiva che arriva, non a caso, quando Allen è chiamato a promuovere l’uscita del suo Un giorno di pioggia a New York nel Regno Unito. Non in sala, ovvio. Dal 5 giugno il film sarà disponibile su varie piattaforme streaming. E questo è il punto. La chiusura, per l’emergenza sanitaria, delle sale cinematografiche: «Non so quante potranno riaprire», ha proseguito. «Ho 84 anni, presto sarò morto. Anche se scrivessi la migliore sceneggiatura del mondo, potrebbe non esserci nessuno a produrla: che incentivo avrei a continuare? Ero solito finire un copione, farlo ricopiare al pc, consegnarlo al mio produttore, formare il cast e girare. L’ho fatto per anni: un processo semplice. Ma adesso non funziona più».
Per sapere come andranno le cose, serve aspettare. Anche se Allen ha assicurato che la quarantena non ha aiutato la sua creatività: «Non faccio niente tutto il giorno, aspettando che il coronavirus passi. Il massimo che posso fare è stare nella mia stanza a studiare un vaccino ma non illudetevi che riesca a trovarlo». Tra le certezze, c’è che prima della chiusura dei set il regista era riuscito a concludere il suo 49esimo film, Rifkin’s Festival. La premiere, ipotizzata per Cannes, slitterà al prossimo autunno. In generale, non è un periodo semplice per Allen. Sempre in questi giorni, era tornato a parlare delle accuse di molestie, al Guardian: «Per il resto della mia vita un gran numero di persone penserà che sia un predatore. Non posso farci nulla. Non le ho mai prese sul serio queste accuse. È come se mi avessero detto che ho ucciso sei persone con una mitragliatrice».
Chiara Maffioletti, Corriere.it