Il 3 maggio si celebra la ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Una giornata per promuovere l’indipendenza e il pluralismo dell’informazione. Da Quarto potere a Tutti gli uomini del presidente, da Good Night and Good Luck a Il caso Spotlight: ecco come il cinema ha raccontato il lavoro giornalistico
Le Nazioni Unite hanno istituito nel 1993 la Giornata mondiale per la libertà di stampa, una ricorrenza che si celebra ogni anno il 3 maggio. Si tratta di un modo per ricordare l’importanza dell’informazione. Anche il cinema ha preso spunto spesso dal mondo del giornalismo per raccontare vicende indimenticabili.
Ecco le pellicole più famose ambientate tra redazioni, studi televisivi e rotative:
QUARTO POTERE (1941) – Citizen Kane, pietra miliare del cinema, capolavoro di Orson Welles, è la storia di un magnate della stampa (ispirato a William Randolph Hearst) ricostruita attraverso flashback, dal trauma infantile fino alla solitaria morte nella sua immensa Xanadu. Vinse solo un Oscar su 9 nomination ma è considerato uno dei migliori film di tutti i tempi.
CHIAMATE NORD 777 (1948) – Film di Henry Hathaway con James Stewart nei panni di un reporter di Chicago che deve lavorare sul caso di un delitto di alcuni anni prima per il quale è stato condannato un uomo che si rivelerà essere innocente. Le sue indagini saranno ostacolate con ogni mezzo dalle istituzioni.
L’ULTIMA MINACCIA (1952) – La pellicola Deadline – U.S.A. di Richard Brooks racconta la storia del direttore di un giornale che si oppone alla cessione del suo quotidiano dopo la morte dell’editore, con l’obiettivo di portare a termine una campagna di stampa contro un’organizzazione criminale. Il film è passato alla storia per la celebre battuta “È la stampa, bellezza! E tu non puoi farci niente! Niente!”, pronunciata dal protagonista Humphrey Bogart.
SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA (1972) – Pellicola cult di Marco Bellocchio, ambientata in una redazione milanese di un quotidiano negli Anni di piombo. Lo spregiudicato caporedattore Bizanti (uno straordinario Gian Maria Volonté) usa un omicidio per manipolare l’opinione pubblica in chiave politica. Il film è un monito di come l’informazione possa indirizzare l’elettorato se usata in modo distorto.
TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE (1976) – Il capolavoro di Alan Pakula ripercorre l’inchiesta del Washington Post che portò allo scandalo Watergate e alle dimissioni del presidente Nixon. Nei panni dei giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein ci sono gli indimenticabili Robert Redford e Dustin Hoffman. Successo di pubblico e critica, si aggiudicò 4 Oscar su otto candidature.
QUINTO POTERE (1976) – Sidney Lumet dirige questa feroce critica al mondo televisivo. Peter Finch è un anchorman che scopre di essere vicino al licenziamento per i bassi ascolti. Annuncia quindi davanti alla telecamera che si suiciderà in diretta e l’audience torna ad impennarsi. Un grande cast con Faye Dunaway, William Holden e Robert Duvall, portò a 10 candidature ai premi Oscar: ne vinse 4, tra cui quella postuma a Finch (morì pochi mesi prima della premiazione).
SIGNORE E SIGNORI, BUONANOTTE (1976) – Film scritto e diretto da tanti mostri sacri del cinema italiano (tra gli altri Scola, Monicelli, Nanni Loy), è una parodia di un’immaginaria giornata televisiva, tra spot, inchieste, programmi, con un surreale tg condotto da Mastroianni a fare da filo conduttore. Una satira contro i poteri istituzionali con un cast eccezionale (Gassman, Manfredi, Mastroianni, Tognazzi, Paolo Villaggio, Adolfo Celi).
SINDROME CINESE (1979) – James Bridges dirige Jane Fonda, Michael Douglas e Jack Lemmon in questa pellicola che racconta uno scoop di una troupe televisiva che assiste a un incidente in una centrale nucleare. Il servizio viene bloccato dai vertici dell’emittente dietro le pressioni della società che gestisce l’impianto. Film di denuncia sui pericoli del nucleare e sul ruolo dei mass media, uscì pochi giorni prima dell’incidente a Three Mile Island e questa coincidenza gli diede enorme successo.
DIRITTO DI CRONACA (1981) – Altro film che indaga sulle possibili conseguenze di un giornalismo strumentalizzato. Una giovane reporter viene imbeccata da un procuratore distrettuale per una campagna stampa contro un uomo per accusarlo di omicidio. Nel cast diretto da Sydney Pollack spicca un superbo Paul Newman, candidato anche all’Oscar.
UN ANNO VISSUTO PERICOLOSAMENTE (1982) – Peter Weir dirige Mel Gibson, Sigourney Weaver e Linda Hunt in una vicenda ambientata in Indonesia nel 1965. Un giornalista australiano arriva nel Paese per il suo primo incarico di inviato all’estero e riceve l’aiuto di un fotografo e cameraman locale nelle fasi che anticipano il colpo di Stato. Il ruolo di Billy Kwan è impersonato da una donna, Linda Hunt, che alla sua prima interpretazione vinse l’Oscar come miglior attrice non protagonista.
SOTTO TIRO (1983) – Nick Nolte è Russell Price, affermato e cinico fotoreporter che si ritrova in Nicaragua, insieme a una coppia di giornalisti, durante la rivoluzione sandinista del 1979 che portò alla caduta della dittatura di Somoza. Tra scoop, guerriglia e complotti, i reporter si ritrovano a fare una scelta professionale e umana.
URLA DEL SILENZIO (1984) – Roland Joffé ambienta la pellicola durante la guerra civile in Cambogia, con la presa di potere dei khmer rossi di Pol Pot. È la storia del rapporto umano e professionale tra un giornalista americano e il suo interprete e guida. Vinse 3 Oscar su 7 nomination.
SALVADOR (1986) – Oliver Stone alle prese con la guerra civile nel Paese centro-americano. James Woods è Richard Boyle, un reporter di guerra in cerca di uno scoop per risollevare la propria carriera. All’inizio è interessato solo ai propri interessi professionali ma il conflitto risveglia in lui un senso di compassione per le vittime e si impegna in prima persona per aiutare la fuga dei civili.
CRONISTI D’ASSALTO (1994) – Il racconto incalzante di 24 ore in una redazione di un quotidiano, tra scoop, competizione tra giornalisti, titoli da decidere e vicende personali che si mescolano a quelle professionali. Ron Howard dirige un super cast con Michael Keaton, Glenn Close, Marisa Tomei, Randy Quaid, Robert Duvall.
BENVENUTI A SARAJEVO (1997) – Michael Winterbottom racconta l’assedio di Sarajevo del 1992, durante la guerra nei Balcani, tramite il punto di vista di una troupe televisiva britannica. Nel cast ci sono Stephen Dillane, Woody Harrelson, Marisa Tomei.
THE INSIDER (1999) – Film di Michael Mann con Russell Crowe e Al Pacino, tratto da una storia vera, quella di un dirigente di una delle principali aziende di tabacco statunitensi, che dopo essere stato licenziato decide di raccontare in un’intervista le nefandezze dei suoi ex datori di lavoro. Ma le multinazionali del tabacco provano in tutti i modi a sabotare lo scoop. Ebbe 7 candidature agli Oscar senza vincere nemmeno una statuetta.
FINO A PROVA CONTRARIA (1999) – Clint Eastwood dirige e recita nella pellicola tratta dal romanzo Prima di mezzanotte di Andrew Klavan. È la storia di un giornalista, appena uscito dall’alcolismo, che si riscatta fino ad essere candidato al Pulitzer grazie ai suoi articoli che salvano la vita a un uomo innocente condannato alla sedia elettrica.
VERONICA GUERIN (2003) – Film di Joel Schumacher che racconta la vera storia di Veronica Guerin, giornalista irlandese (interpretata da Cate Blanchett) che denuncia nei suoi articoli i traffici di droga di Dublino. Questo però la espone a minacce sempre più esplicite, fino alla sua uccisione nel 1996.
ILARIA ALPI – IL PIÙ CRUDELE DEI GIORNI (2003) – Giovanna Mezzogiorno dà il volto alla giornalista Rai uccisa a Mogadiscio, in Somalia, il 20 marzo 1994, insieme all’operatore Miran Hrovatin. Nel film viene raccontato l’ultimo mese di vita e il lavoro sul campo dei due.
GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK (2005) – George Clooney dirige in un raffinato bianco e nero la vera vicenda di Edward R. Murrow, anchorman della CBS, e della sua lotta alla caccia alle streghe dilagata con il maccartismo. Finirà per essere a sua volta accusato di avere contatti con Mosca. Il film ha avuto 6 nomination all’Oscar (tra cui quella a David Strathairn come miglior attore protagonista) ma nessuna statuetta.
LA GIUSTA DISTANZA (2007) – Il film di Carlo Mazzacurati è ambientato in un paese del Veneto, dove un giovane giornalista indaga sull’omicidio di una donna, per il quale è stato accusato e arrestato un uomo di origini tunisine che invece è innocente. Le indagini del cronista portano alla cattura del vero assassino, un uomo del posto, ma scontentano la comunità locale che avrebbe preferito addossare la colpa allo straniero.
FROST/NIXON (2008) – Ron Howard dirige Frank Langella, Michael Sheen, Sam Rockwell e Kevin Bacon nell’adattamento cinematografico delle vere interviste a Nixon registrate nel 1977 dal giornalista britannico David Frost e dell’omonimo dramma teatrale scritto da Peter Morgan. Il film ha ottenuto cinque candidature all’Oscar, tra cui miglior film, miglior regista e miglior attore protagonista.
FORTAPÀSC (2009) – Il film di Marco Risi racconta la breve carriera fino all’uccisione da parte della camorra del giornalista Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo. Per le sue inchieste di cronaca nera che scoperchiano corruzione e connivenze tra politici e criminalità organizzata, venne prima minacciato e poi ucciso nel quartiere del Vomero nel 1985.
IL CASO SPOTLIGHT (2015) – Tom McCarthy dirige la pellicola (premiata con l’Oscar come miglior film) che racconta la storia vera dell’inchiesta del Boston Globe sui casi di pedofilia nella Chiesa e come siano stati occultati per anni da alti prelati. Il quotidiano ha vinto il Pulitzer per la copertura della vicenda. Il gruppo di giornalisti è interpretato da Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Brian D’Arcy James.
TRUTH – IL PREZZO DELLA VERITÀ (2015) – Adattamento cinematografico delle memorie della giornalista Mary Mapes che racconta del servizio tv trasmesso nel 2004 dalla Cbs su come George W. Bush, presidente degli Stati Uniti, avrebbe evitato l’arruolamento militare nella guerra del Vietnam, grazie all’influenza del padre. Nei ruoli principali ci sono Cate Blanchett e Robert Redford
THE POST (2017) – Steven Spielberg dirige due icone come Meryl Streep e Tom Hanks per raccontare la vicenda della pubblicazione dei cosiddetti Pentagon Papers, documenti top secret sulla guerra in Vietnam, che scatenarono un vero e proprio scandalo nonostante i tentativi di insabbiamento delle istituzioni.