Il suo “sogno è di allenare la Juventus”, ma ci sono stati momenti in cui Leonardo Bonucci ha pensato anche di “lasciare il calcio”. A rivelarlo è lo stesso difensore della Juventus a Raffaella Carrà. Ospite del nuovo programma di RaiTre “A raccontare comincia tu”, Bonucci si racconta a cuore aperto. A cominciare dal suo ritorno in maglia bianconera, dopo la parentesi di un anno al Milan: “Ogni viaggio – dice – si conclude con un ritorno a casa”.
Le parti più toccanti dell’intervista sono senza dubbio quelle in cui il calciatore racconta le difficoltà affrontate, sia nella carriera che nella vita privata, con la moglie Martina sempre al suo fianco. “La famiglia ti dà stabilità. Nella mia carriera ci sono stati tanti periodi in cui ho vissuto momenti difficili, la famiglia aiuta”.
Ma anche nel privato non sono mancate le avversità, con la malattia del suo secondogenito Matteo. “Per noi è stato un dono”, dice oggi papà Bonucci. “Ci ha aperto gli occhi su qualcosa che non ci aspettavamo. Eravamo in vacanza a Formentera, Matteo aveva 2 anni. C’era qualcosa che non andava e facendo un controllo abbiamo scoperto che doveva operarsi urgentemente”. Prima di entrare in sala operatoria, il piccolo Matteo ha fatto il verso del leone e papà Leonardo ha deciso di tatuarsi quel ruggito. “Ci vuole il coraggio di mettersi di fronte a questo grande problema”.
Ed è stato proprio allora che Bonucci ha pensato di appendere al chiodo le scarpette da calcio. “E’ vero, ho detto ‘Sono pronto a lasciare il calcio’. Quando succedono certe cose non sei più padrone della situazione che vivi, sei nelle mani di chi si occupa di lui”. Per fortuna però ora Matteo sta bene e la famiglia Bonucci si è arricchita di un nuovo componente, con l’arrivo della piccola Matilda.
Alla Carrà, il difensore racconta poi di un’altra nota dolente: il trasferimento al Milan nel luglio 2017 al termine di mesi complicati anche sul piano personale: “La lite con Allegri? – ha spiegato – Noi venivamo dall’esperienza di Matteo, è stato un anno intenso e ho vissuto delle cose contro di me. Non ne potevo più e sentivo che mancava qualcosa. Poi col passare del tempo ho capito che in quel momento la mia lucidità non era al 100%. L’anno al Milan mi ha fatto crescere, poi ho avuto la fortuna di potere tornare”.
Poi la Carrà si lancia in domande tecniche. “Tra Maradona, Messi e Ronaldo su chi vai addosso per non fargli fare goal?”, gli domanda. “Beh – replica Bonucci – ho avuto la fortuna di allenarmi e giocare con Cristiano Ronaldo e mi rendo conto che è veramente difficile da marcare e da capire. È capace di fare qualsiasi cosa col pallone”. Tante le attestazioni di stima per il bomber compagno di squadra: “Cristiano è un ragazzo umile che si mette sempre a disposizione per la squadra. Con noi parla inglese e sta anche imparando l’italiano”.
Con lo sguardo rivolto al futuro, Bonucci si vede già ad allenare la squadra con cui ha raggiunto tutti i suoi successi. “Il mio sogno è quello di allenare la Juventus – dice – Ci sarà tempo perché ho ancora da giocare e poi dovrò prendere anche dei patentini”.
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