Nuovi guai per Johnny Depp. L’attore è stato citato in giudizio da due delle sue ex guardie del corpo che dichiarano di aver lavorato troppo e di essere state sottopagate per un periodo di due anni durante il quale sono state costrette a fare da babysitter. Eugene Arreola e Miguel Sanchez hanno intentato una causa contro l’attore, affermando che tra l’aprile 2016 e il gennaio 2018 non hanno ricevuto pagamenti per gli straordinari e sono stati privati di cibo e delle pause mentre si occupavano di Depp e della sua famiglia.
Nella denuncia ci sono accuse esplosive, come quella di essere stati costretti a ripulire la faccia dell’attore coperta di droga, mentre si trovava in una discoteca, per impedire a chi lo circondava di accorgersi dell’accaduto. Non solo: uno dei due racconta di aver dovuto fare da babysitter a uno dei figli di Depp (senza specificare quale) che viveva in una dependance della villa di Los Angeles dell’attore. A riportare diversi giornali americani.
«Droga e situazioni pericolose»: ex guardie del corpo accusano Johnny Depp e risarcimenti non specificati. Per il momento i rappresentanti di Depp non hanno risposto alle accuse. L’attore è già coinvolto in una serie di cause legali con la sua ex società di gestione e ha affrontato un duro e lungo periodo dopo le accuse di violenza rivoltegli dalla ex Amber Heard. I bodyguard sarebbero stati assunti prima dell’inizio della bufera dal quale è stato travolto il pirata dei Caraibi.
«All’inizio del 2016 – si legge nelle carte della causa – i due hanno iniziato a notare un netto cambiamento in Depp e nell’atmosfera all’interno della sua casa di Hollywood. Depp ha iniziato a fare cambiamenti improvvisi e drastici all’interno del suo staff e del suo team dirigenziale, causando una significativa crisi finanziaria per tutti quelli che lo circondavano, tranne che per Depp stesso». Nell’aprile 2016, nel mezzo del suo tumultuoso matrimonio con Amber Heard, Depp ha licenziato la Premier Group International, la società che aveva assunto sia Sanchez che Arreola.
A quel punto le due guardie sostengono di essere state costrette a lavorare «12 ore al giorno, a volte con più turni consecutivi» e che le loro mansioni hanno iniziato a includere la tutela di Depp, trovandosi in «situazioni che richiedevano qualcosa di più di quello che ci si aspetta che faccia una guardia del corpo». «Erano costantemente utilizzati come autisti, gli veniva chiesto di guidare veicoli che contenevano sostanze illegali, di monitorare gli individui instabili nell’entourage di Depp», si legge ancora. I bodyguard sostengono di essersi ritirate a causa dell’ambiente di lavoro «tossico» e «pericoloso» nel quale si trovavano.
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