L’artista scozzese, che soffre di disturbi d’ansia, sindrome dell’impostore e sindrome di Tourette, ha spiegato che le patologie stanno condizionando la sua capacità di creare musica: “Se arriverà a un punto in cui mi starò facendo un danno irreparabile, smetterò”.
Lewis Capaldi potrebbe dire addio al mondo della musica. In un’intervista rilasciata al The Sunday Times l’artista scozzese, che soffre di disturbi d’ansia, di sindrome dell’impostore (che determina la convinzione di non meritare i successi ottenuti) e di sindrome di Tourette, ha spiegato che i problemi di salute mentale stanno condizionando la sua capacità di creare musica, incluso l’ultimo album Broken By Desire To Be Heavenly Sent, “un disco che amo” e che “non vedo l’ora di suonare”, in uscita il 19 maggio. “È solo creare musica che mi fa questo. Altrimenti posso stare bene per mesi. Quindi è una situazione strana. Per ora, ne vale la pena. Ma se arriverà a un punto in cui mi starò facendo un danno irreparabile, smetterò. Odio l’iperbole ma è una possibilità molto concreta che dovrò mettere via la musica”. Tra le sfide affrontate nei concerti, Capaldi ha citato anche i tic involontari causati dalla sindrome di Tourette: “Il mio tic sta peggiorando sul palco ora. Sto cercando di venirne a capo. Se non ci riesco, sono fottuto. È più facile quando suono la chitarra, ma odio suonare la chitarra”. Il cantautore ha poi tracciato una distinzione tra sé e gli altri performer, che sono spesso turbati dalla fama: “Essere famoso è facile. Vai in giro e la gente ti saluta. Cosa c’è di difficile in questo?”, e ha spiegato che nel suo caso piuttosto “la pressione del lavoro è il problema. I giganteschi tour di venues enormi. Le aspettative su di me. Quello è sicuramente fonte di ansia per chiunque, per non parlare di un enorme ipocondriaco come me”.
Capaldi ha raccontato molte esperienze personali anche nel documentario How I’m Feeling Now, in uscita su Netflix (e visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) il 5 aprile, ma nell’intervista al quotidiano britannico ha aggiunto di aver trascorso alcune giornate difficili a causa delle vertigini, che l’hanno costretto a chiamare il servizio sanitario di assistenza scozzese. “Avevo bisogno di sentire che qualcosa non è terribilmente sbagliato in me. Posso gestire la mia sindrome di Tourette perché so che non costituisce una minaccia per la vita. La vertigine penso sia perché ho avuto la bronchite, e sto uscendo dalla medicina anti-ansia Sertraline. Ho anche un’infezione all’orecchio. È una fusione di molti disturbi emozionanti”.
Nell’intervista, riportata da The Hollywood Reporter, Capaldi ha condiviso anche un buffo episodio accaduto durante le festività di San Patrizio che ha coinvolto il frontman dei Coldplay. “Ho chiamato Chris Martin su FaceTime, pensavo di chiedergli se voleva venire a un afterparty. Ringraziando Dio non ha risposto. Non lo conosco nemmeno. L’ho incontrato una sola volta ed è stato abbastanza gentile da inserire il suo numero nel mio telefono. L’ha salvato come Chris Martin (Coldplay), come se potessi dimenticare chi è”. Una risposta del leader della band britannica, seppur tardiva, è però arrivata: “Mi sono svegliato il giorno successivo e mi aveva spedito indietro un lungo, bel messaggio, dicendo che era in Brasile e chiedendomi se stavo bene. “Se è urgente, chiamami, ti voglio bene”, ha scritto. Naturalmente ho passato l’intera giornata pieno di ansia”.