In tempi di coronavirus, l’attrice rivela i piani futuri del suo primogenito e lancia l’allarme: «La crisi economica potrebbe impedire a tanti bambini di rientrare a scuola. Serve una cooperazione globale, adesso più che mai»
Isolamento domiciliare e distanziamento sociale. Diktat imposti ormai quasi in tutto il mondo, che – naturalmente – coinvolgono pure le star. E i figli delle star, come il primogenito di Angelina Jolie e Brad Pitt: il giovane Maddox, infatti, è rientrato negli Stati Uniti da Seul, dove il suo semestre scolastico alla Yonsei University è stato cancellato a causa della recente impennata dei contagi da coronavirus.
«È davvero felice del suo corso di studi, per questo non cambierà istituto e tornerà a Seul appena le cose si saranno sistemate», rivela l’attrice americana a DongA Daily. «Adesso sta sfruttando il tempo libero per imparare bene il russo e il coreano». Tra l’altro il modello Corea del Sud si è dimostrato uno dei più efficaci nella lotta all’epidemia: «È un’economia moderna che al contempo preserva la sua storia».
Parole dolci, alle quali però segue un messaggio di allarme: «Essere tagliati fuori da scuola e quindi anche dalla comunità di amici è difficile per chiunque. Ma in alcuni paesi meno fortunati, un giovane al quale viene interrotta l’istruzione in questo modo rischia non poter più rientrare a scuola», afferma Angelina, «perché magari gli viene chiesto di lavorare e dare una mano concreta alla propria famiglia».
Ragionamento che – con una crisi economica in vista – non fa una piega: «In situazioni di estrema povertà, i bambini a scuola trovano pure un pasto giornaliero che gli permette di sopravvivere. C’è quindi un bisogno urgente di aiutare questa fascia di popolazione mondiale affinché tutti ragazzi possano continuare a studiare per ottenere le loro qualifiche. Questo è quello a cui sto lavorando ora insieme all’UNESCO».
«Il mio pensiero adesso va a chiunque stia combattendo contro il virus», conclude Angelina. «Per sconfiggerlo, la comunità internazionale deve agire unita. Ora più che mai è importante una cooperazione globale: un valore che spero ci rimarrà in testa anche passata l’emergenza».
Vanityfair.it