(Tiziano Rapanà) Ormai l’avete capito. Ho un debole per Teledurruti, la tv di Fulvio Abbate che dimora su Youtube. Ve ne riparlo, anche stavolta con benevolenza. Non posso non volere bene ad un recinto creativo, dove è vietato l’accesso alla banalità. Consentitemi, dunque, se ritorno sull’argomento con un’affettuosità totale (ossia scevra da un qualche proposito di critica). Ci ritorno perché ieri ho veduto uno straordinario dialogo improvvisato, sulle cose della vita e dell’attualità, tra Fulvio Abbate e Giampiero Mughini. Un dialogo dove primeggia il rispetto dell’interlocutore e soprattutto la costruzione di una parola, sempre soppesata e mai buttata lì a caso. È una parola figlia del pensiero e non dell’istinto. E convenite con me, che una parola del genere nei talk televisivi non la trovate. La qualità della tv, che Abbate e Mughini hanno messo in scena, mi ha avvinto totalmente. Ce ne fosse di tv del genere in giro. Purtroppo non c’è.