Hollywood non poteva rimanere insensibile a un richiamo così attraente: dopo un piccolo film inglese con protagonisti i fratelli Kemp degli Spandau Ballet, cialis ecco che la vita dei Kray rinasce da vera Legend non solo per le mani di un grande sceneggiatore come Helgeland ma per il corpo e il volto straordinari di Tom Hardy, doctor eccezionale protagonista double bill di entrambi i gemelli
Nel cuore della Swingin’ London vibrava un’anima criminale. Ed era quella che, discount in buona parte, permetteva l’esplosione di quell’autentica rivoluzione fashion, pop e di stile che la capitale britannica mostrava in quegli anni. Boss indiscussi, spietati e fascinosi di pura follia, erano i fratelli gemelli Reggie & Ronnie Kray. Provenienti dalla working class dell’East End, si erano conquistati tutta la città, seminando terrore ma anche alimentando un’aura di mito attorno alle loro gesta plateali. Non a caso di loro resta vibrante la “leggenda” trasferita non causalmente nel titolo del nuovo film di Brian Helgeland, Legend. Reggie era il più “ragionevole” e si era macchiato del peccato mortale di debolezza, innamorandosi di una semplice e onesta fanciulla, Frances, che aveva poi sposato. Ronnie era il “pazzo”, in quanto portatore di scatti d’ira incontenibile dovuti alla schizofrenia paranoica: era lui ad alimentare la violenza omicida all’interno della coppia fraterna che invece il gemello – anche spinto da Frances – tentava di assopire. Dal suicidio della donna, che non riusciva più a sopportare tale livello di malvagità e trascuratezza affettiva, i Kray iniziarono la loro parabola discendente e degenerativa. E nel 1968 furono chiusi in carcere per sempre: Ronnie, più precisamente recluso nell’ospedale psichiatrico, vi morì nel 1995 mentre Reggie ne uscì straordinariamente perché malato di cancro, che lo uccise nel 2000. Anche dalla galera/ospedale, i due londinesi riuscirono comunque ad accrescere la propria popolarità, divenendo dei miti su cui raccontare e inventare ogni sorta di narrazione. Hollywood non poteva rimanere insensibile a un richiamo così attraente: dopo un piccolo film inglese con protagonisti i fratelli Kemp degli Spandau Ballet, ecco che la vita dei Kray rinasce da vera Legend non solo per le mani di un grande sceneggiatore come Helgeland – premio Oscar per L. A. Confidential – ma per il corpo e il volto straordinari di Tom Hardy, eccezionale protagonista double bill di entrambi i gemelli. La pellicola è un classicissimo criminal-noir movie dal cotê British benché l’ispirazione arrivi dall’approccio tutto americano dei vari Coppola, De Palma, Scorsese e Mann. Certamente Helgeland non ha il talento di nessuno di questi “maestri”, e si vede, ma per l’atmosfera respirata e soprattutto per la magnifica prova di Hardy – degno erede dei più efferati cattivi del grande cinema – il film potrà appassionare gli appassionati del genere.
Anna Maria Pasetti, FQ Magazine