L’intervista a Noemi: «Continuare a cambiare, per stare bene»

L’intervista a Noemi: «Continuare a cambiare, per stare bene»

Veronica Scopelliti torna in gara a un anno di distanza dalla sua ultima partecipazione e per la settima volta. Dopo “Glicine” e la sua ripartenza, con una nuova accettazione di sé e del suo corpo, Noemi fa un passo avanti in più e parla d’amore, con consapevolezza e maturità di una donna di quarant’anni che ha riscoperto quanto è bello piacersi, perché quando ti accetti non hai più bisogno di accettare quello che non va. Nella coppia ma in generale in tutte le relazioni. “Ti amo non lo so dire”, è un pezzo intenso che mette alla prova la cantante toscana anche con la memoria. Tra tutte le canzoni di quest’edizione è infatti il brano con più parole, e ha la firma di Mahmood (e si vede, e si sente), che con la sua penna finissima da al brano una profondità unica.

A Sanremo con una nuova canzone.

«Sono molto contenta di potermi esibire con questa canzone, sono molto felice di cantarla, perché racconta un altro tassello di quello che sto vivendo. Non ho mai fatto così tanto un lavoro di consapevolezza su di me come in questi anni e sto usando la musica per questo. Volevo trasmettere quanto è difficile, quando cambi, ristabilire il contatto con le tue emozioni. Anche con chi hai vicino».

Sembra difficile da cantare. 

«È un pezzo molto complesso, ci sono tante parole. A ogni ascolto spero che arrivino nuove parole anche al pubblico. Ha un fraseggio molto moderno, che riesce ad alleggerire anche il mio timbro. Una bella sfida»

Emozione sul palco?

«Voglio sentirmi rilassata, spero vi arrivi».

Sei cambiata tanto?

«Ho raggiunto un equilibro, mi sembra di averlo raggiunto. Devo continuare a lavorarci, è facile perderlo».

Il cambiamento è difficile?

«Bisogna rispettarlo. Tante volte nascono incomprensioni con le persone che ti stanno vicino e che magari non capiscono».

Dire ti amo è difficile? 

«Quando dici ti amo non hai barriere, è la cosa più coraggiosa che si può dire. A volte non ci riusciamo. Non ci riesco». 

Prima come eri?

«Prima mi sfuggivo, facevo errori, oggi sono più propositiva anche verso me stessa, mi guardo con più benevolenza. Oggi si parla tanto di inclusività, ma pensare di poter lavorare su di noi è bellissimo. Basta non imporre il proprio cambiamento a nessuno. Ma per noi stessi vederci in modo diverso è bellissimo». 

Pensi mai ai figli?

«Per mettere al mondo un bambino ci vuole una grande riflessione. Non so se lo farei con l’idea di un mondo che ti fa vivere con la mascherina. Magari lo farò in futuro, magari no e mi dedicherò ai figli delle mie amiche».

Il tuo aspetto è molto cambiato, nel look c’è qualcosa che prima non mettevi e ora sì?

«Il tubino prima non me lo potevo permettere, sono contenta perché ora mi sento davvero me stessa. Ingrassare così tanto, perdere di vista quello che era la mia forma era lo specchio di una perdita di controllo su quella che era la mia vita. Ci sono momenti di scoramento nella vita, ora posso decidere, mi fa sentire più forte anche su quello che sono. Il cambiamento però parte sempre tutto dalla testa e da quello che vogliamo noi, nessuno lo può imporre». 

Cosa ti aspetti da questo Sanremo?

«Con estrema sincerità, di divertirmi sul palco. È un grande regalo essere qui un anno dopo a raccontare un pezzo del mio percorso. Lancio il mio messaggio, riesco a farlo cantando. Sono una che fa fatica a usare le parole». 

Il tuo Sanremo più bello? 

«Quello del 2012, un podio tutto femminile. Bellissimo essere lì insieme. Sarebbe bello di vedere un po’ di femminile anche quest’anno, che non me ne vogliano i miei colleghi». 

“Natural Woman”, nella serata delle cover, perché?

«Carol King ha scritta questo brano per Aretha Franklin. Il mondo del blues e del soul è la prima musica che ho veramente amato. Terrò il cuore in mano perché rappresenta tutto quello che la musica è per me».

cosmopolitan.com

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