La sua performance nei panni dell’uomo/ ‘clown’ annientato emotivamente, emarginato socialmente, travolto dalla sua stessa violenza, in Joker di Todd Phillips, dovrebbe portare a Joaquin Phoenix, viste anche tra le altre le vittorie ai Golden Globe e ai Sag Awards, il primo meritatissimo Oscar come miglior attore protagonista. E sarebbe la seconda volta che il personaggio di Joker porta al suo interprete un Academy Award: era già andato postumo nel 2009, come non protagonista a Heath Ledger, per Il Cavaliere Oscuro. Non mancano comunque nella cinquina degli Oscar, che verranno consegnati il 9 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles, gli avversari pericolosi, a cominciare da Adam Driver, regista, padre, e marito in crisi, in Storia di un matrimonio di Noah Baumbach; Antonio Banderas, alter ego di Pedro Almodovar in Dolore e gloria; Jonathan Pryce, nei panni del Cardinal Bergoglio/Papa Francesco, a confronto con Papa Ratzinger (Anthony Hopkins, candidato fra i non protagonisti) in I due papi di Fernando Meirelles e Leonardo DiCaprio, attore appena popolare e già in caduta libera in C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino.
ANSA