Il rapper Eminem, in uno slancio di insolita umiltà, ha confessato di non sentirsi influente nel mondo dell’hip hop come gli artisti che lo hanno preceduto. La confessione del cantante americano, il cui ultimo album è stato pubblicato questo mese, arriva nel programma Apple Beats con Zane Lowe, in cui Eminem ha confessato di essere stato ispirato nei primi anni della sua carriera da artisti come Rakim del duo Eric B & Rakim, e ha aggiunto di non sentirsi un innovatore come altri del passato.
Eminem ha detto che è difficile capire chi sia stato il miglior rapper di sempre, perché «l’hip-hop ha troppe transizioni diverse» e per questo è difficile «confrontare le varie epoche». «Il rap si è evoluto, ora si fanno cose che in passato erano difficili da immaginare» dal punto di vista tecnico, le sue parole. Ma nell’era di Rakim, cioè negli anni ’80, gli innovatori erano molti di più, quindi il confronto negli anni è davvero difficile. Nel suo ultimo album Music to be murdered by part 2, scrive il quotidiano britannico Independent, Eminem ha fatto scalpore per le scuse a Rihanna per i testi offensivi apparsi in un brano trapelato online l’anno scorso, e per la sua risposta a Snoop Dogg che qualche mese fa ha contestato che lo stesso Eminem sia uno dei più grandi rapper di sempre.
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